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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Universita': Trieste e Udine, Chiesto Incontro con la Gelmini

Le Università di Trieste e Udine, che rappresentano l'intero sistema universitario del Friuli Venezia Giulia, sono obbligate al blocco delle assunzioni e hanno chiesto un incontro urgente al ministro dell'Università, Maria Stella Gelmini.La...

Le Università di Trieste e Udine, che rappresentano l'intero sistema universitario del Friuli Venezia Giulia, sono obbligate al blocco delle assunzioni e hanno chiesto un incontro urgente al ministro dell'Università, Maria Stella Gelmini.

La richiesta è arrivata oggi a Trieste nel corso di una conferenza stampa congiunta dei rettori Francesco Peroni e Cristiana Compagno.
I due atenei sono tra i sedici che nel 2010 hanno sforato la soglia del 90% nel rapporto tra Fondo di finanziamento ordinario dello Stato e spesa stipendiale: tale condizione, secondo la legge Gelmini del 2009, impone lo stop del turn over di docenti, ricercatori e personale amministrativo. "E' il primo caso in Italia in cui ad un intero sistema regionale - ha sottolineato Peroni - viene impedito di assumere".
Compagno ha definito la situazione "un paradosso", a fronte dell'impegno delle due Università nella riorganizzazione più efficiente del sistema e dei risultati scientifici che hanno confermato il valore di ricerca e didattica.
In particolare, i rettori hanno evidenziato che alcune modifiche dovute a "pressioni territoriali" dei parametri per la spartizione delle risorse premiali hanno penalizzato il
sistema Friuli Venezia Giulia.
"Il rischio non è dei rettori o delle comunità universitarie, ma di tutto il territorio regionale", hanno aggiunto Peroni e Compagno, chiedendo "che cosa intenda fare la
Regione" e citando il presidente Renzo Tondo, che sarà invitato a partecipare all'incontro con il ministro Gelmini.

I rettori hanno chiesto nello specifico alla Regione di "mettere nell'agenda politica la salvaguardia del sistema universitario".
Al ministro Gelmini, le Università chiedono di accelerare la revisione dell'indicatore assegni fissi-Fondo di finanziamento ordinario in modo che sia realmente rappresentativo del merito e degli sforzi fatti per rendere più efficiente l'organizzazione interna.
In seguito, gli atenei chiedono a Ministero e Regione di aprire un tavolo tecnico per arrivare ad un accordo quadro Regione-Ministero che disegni il futuro del sistema.
La spesa complessiva per stipendi nel 2010 - hanno ricordato i rettori - ha registrato per entrambi gli atenei una riduzione, grazie alle politiche di contenimento della spesa, ma tale flessione è stata neutralizzata dagli automatismi di aumento stipendiale e dall'ulteriore taglio al Fondo di finanziamento
ordinario.
Rispetto al 2009, che già aveva subito un decremento, i tagli sono stati del 4,8% a Trieste e del 2,8% a Udine.
"Persino le cessazioni di personale - ha notato Peroni - sono state incapaci di far fronte al meccanismo".
Dai 958 docenti e ricercatori in servizio a fine 2006 l'Università di Trieste è passata a 745 unità, che diverranno circa 500 nel 2018, mentre dal 2008 Udine ha ridotto l'organico docenti di 50 unità.
"Quel che conta - hanno concluso Peroni e Compagno - non è la furberia, ma la forza sistemica dei territori e la capacità
di individuare strategie per il futuro".

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