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Cronaca

Maurizio Belli, un "triestino" dietro alla vendita del Palermo Calcio

È nato a Ferrara ma ha studiato al liceo scientifico Oberdan e si è laureato all'Università di Trieste. Residente nel capoluogo regionale da molti anni, ha gestito la cessione della società del patron Zamparini nel ruolo di Financial Advisor

Dietro alla “storica” cessione del Palermo del friulano Maurizio Zamparini avvenuta qualche giorno fa, c’è un triestino. Il suo nome è Maurizio Belli, nato a Ferrara ma residente a Trieste fin dai tempi del liceo scientifico intitolato a Guglielmo Oberdan e della facoltà di Economia dell'ateneo triestino. La notizia della vendita da parte del patron di Aiello è apparsa sul sito PopEconomy, dove campeggia la fotografia (in apertura ndr) che inquadra il nuovo proprietario dei rosanero, l’inglese Clive Richardson e, sulla sinistra, Maurizio Belli.

"Il calcio, un elemento importante nella comunicazione"

Il “triestino” ha avuto un ruolo importante all’interno dell’operazione. La “mano finanziaria” della cessione che ha sancito la Global Futures Sports come nuovi amministratori dei siciliani, infatti è la sua. Belli, della Financial Operations, ha avuto il ruolo di Financial Advisor. “Ho seguito la società che ha ceduto il Palermo e in particolare il patron Zamparini nella trattativa con gli investitori” ha dichiarato Belli ai microfoni di PE. “Per la nostra azienda questa è un’operazione molto importante sicuramente per l’ambito in cui si è svolta – ha aggiunto Belli – e per la specificità del business e perché parlare di calcio in Italia è un elemento molto importante dal punto di vista della comunicazione”.

“Il ruolo di mediazione tra l’investitore inglese e Zamparini – ha concluso Belli – è stata un’esperienza molto interessante perché comunque si incontravano due culture molto diverse. Entrambi conoscevano molto bene le dinamiche del business del calcio e non c’è stato bisogno di spiegarle. Chi vendeva aveva un grosso attaccamento alla squadra e alla creatura che aveva portato avanti per molti anni. La componente emotiva era molto forte”.

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