Via Righetti, dopo vent'anni ancora "caos" istituzionale. E la strada resta parzialmente chiusa
I problemi dell'arteria di Gretta oggi all'attenzione di una Commissione Trasparenza fiume. Muro contro muro tra comitato dei residenti e amministrazione comunale... Ed ancora nessuna risoluzione in arrivo
Si sa che la Commissione Trasparenza, per sua caratteristica, porta spesso ad un confronto anche acceso tra i suoi partecipanti ma quella di stamattina, presieduta da Everest Bertoli, ha dimostrato una volta di più la difficoltà di dialogo che spesso avviene tra il cittadino e chi amministra.
All'ordine del giorno l'annoso problema di via Righetti, una stretta e ripida salita che collega Strada del Friuli al Borgo Gasperetti, una zona che pochi conoscono; un piccolo gruppo di antiche case immerse nel verde con una vista mozzafiato sul golfo... Ma anche con servizi pubblici più vicini al dopoguerra che al 2015...
Ma non bastassero i problemi di fognatura e di dissesto stradale, sulla strada pende da almeno 20 anni (!) la disputa sulla sua proprietà; pubblica o privata? Ed a questa domanda continua tutt'ora a mancare una risposta... Dubbio ancor più pregnante poi come quando, come succede ora, si rendano necessari dei lavori urgenti di ripristino della strada.
Così parte il ping pong tra Comune e cittadini; il primo intima al privato di intervenire (a proprie spese evidentemente) mentre il secondo si difende e ribadisce di non aver titolo per farlo. Ma come sempre a suon di ordinanze e diffide la palla passa in mano agli avvocati e le carte bollate si sprecano.
Per Erik Renzi, portavoce del Comitato, è tutto chiaro: "Borgo Gasperetti esiste almeno dal 1700 e la strada per raggiungerlo è stata pavimentata dal Comune di Trieste dal 1958. Ci sono l'illuminazione pubblica, i pozzetti dei sottoservizi, i numeri civici, la segnaletica pubblica ma, sopratutto, una sentenza della corte d'appello di Ttrieste (n.78 del 1975) che chiarisce ogni dubbio... Via Righetti è una strada pubblica..." A sostenere questa ipotesi anche l'avvocato Berdon che sulla questione non ha dubbi in merito.
Dubbi invece che arrivano dall'Assessore Elena Marchegiani, affiancata dall'avvocatura Comunale presente in aula, che ha sottolineato comunque la necessità di intervenire per il ripristino del cedimento stradale a prescindere dalla proprietà della stessa (ovviamente se poi la strada fosse privata il comune si avarrebbe economicamente sui proprietari ndr).
Posizione che non è piaciuta al Consigliere Claudio Giacomelli (Fratelli d'Italia) promotore dell'incontro, che ha sottolineato l'elusività della risposta in merito alla questione da parte degli uffici comunali, che non si sono nemmeno degnati di dare alcuna risposta agli interessati, limitandosi ad emettere un'ordinanza di ripristino della sede stradale con modi e tempi "poco" attenti alle problematiche del singolo cittadino.
Ancora più critico Lorenzo Giorgi (PdL Forza Italia), che ha ricordato di essersi occupato già nel 1998 della questione nella veste di Presidente Circoscrizionale, che ha denunciato il totale irrispetto nei confronti del cittadino preso in giro dalla lenta burocratica macchina comunale pronta solo a chiedere ed imporre, senza mai aprirsi ad un dialogo con i propri cittadini. Giorgi ha inoltre sottolineato l'assoluta ovvietà della proprietà pubblica della strada.
In conclusione, di round perchè il match appare ancora lungo, il Comune non ha potuto far altro che prendere tempo per sciogliere il nodo della responsabilità dei lavori da farsi. Speriamo non passino altri vent'anni....
