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Cronaca

Il vice-sindaco incontra gli artisti di strada: «Regolamento scritto a più mani, tutelare i professionisti»

Lo dichiara il vicesindaco Pierpaolo Roberti al termine del costruttivo incontro che si è svolto in Comune con il delegato per Trieste della Fnas (Federazione Nazionale Arte di Strada) Maurizio Silvestri

«Fermezza nel contrastare gli abusivi che nulla hanno a che veder con gli artisti di strada e coinvolgimento nella realizzazione del nuovo regolamento del Comune di Trieste per quanto riguarda le espressioni artistiche in strada». 

Lo dichiara il vicesindaco Pierpaolo Roberti al termine del costruttivo incontro che si è svolto in Comune con il delegato per Trieste della Fnas (Federazione Nazionale Arte di Strada) Maurizio Silvestri.

«Gli stessi artisti di strada – ha commentato il vicesindaco – condividono la necessità di regolamentare questa espressione d’arte al fine di essere tutelati da coloro che occupano le aree riservate senza avere alcun titolo o che disturbano i cittadini ed i turisti con la questua nei locali. Con il rappresentate della Fnas abbiamo sia condiviso le decisioni sanzionatorie, sia la necessità di elaborare assieme il nuovo regolamento tenendo conto dei consigli e necessità degli stessi artisti che il Comune apprezza e vuole agevolare».  

«A titolo d’esempio – continua Roberti – sono stati gli stessi rappresentanti del Fnas a farci presente le aree della città più idonee ad essere destinate a strumenti che richiedono amplificatori e quelle in cui è più opportuno esibirsi senza impianti di diffusione». 

«Il delegato per Trieste della Fnas si è detto molto soddisfatto di questo metodo di lavoro e soprattutto del fatto che per Trieste si voglia realizzare un regolamento puntuale che non sia un copia e incolla di quello di Milano come era precedentemente accaduto, ma che sappia  valorizzare le vere espressioni artistiche tutelandole dall’abusivismo». 

«Siamo impegnati solo a risolvere le questioni e trovare soluzioni con i fatti, le polemiche strumentali (è il caso di dirlo) – conclude Roberti – le lasciamo a chi non ha meglio da fare che voler dividere la città». 

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