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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Vino, la Doc unitaria Friuli Venezia Giulia è realtà

Il Comitato nazionale vini del Ministero approva il nuovo Disciplinare

Perfezionata la DOC Friuli o Friuli Venezia Giulia: dopo la discussione al Ministero delle Politiche agricole e due commissioni nazionali tecnico-normative a ottobre 2015 e febbraio 2016, la pubblica audizione di marzo, il Comitato nazionale Vini ha dato il via libera per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del disciplinare DOC Friuli o DOC Friuli Venezia Giulia.

«Dopo un serio lavoro - dichiara l'assessore regionale alle Risorse agricole Cristiano Shaurli - è una soddisfazione importante per un risultato atteso 30 anni che voglio condividere con l'intera filiera vitivinicola regionale, che sono convinto potrà dare ancora più lustro alla qualità e coesione della nostra produzione regionale. A Vinitaly festeggeremo il risultato ma dal giorno dopo è fondamentale iniziare insieme ai nostri vitivinicoltori una campagna di promozione in particolare nelle iniziative già programmate a partire dagli Stati Uniti».

Di DOC Friuli si inizia a parlare con i conti Attems già negli Anni Settanta. Seguirono poi vari tentativi, falliti. Nel 2014 il primo tentativo concreto con la raccolta di firme tra i produttori. A maggio 2015, forte di 1.703 firme, si avvia l'iter  burocratico, "oggi - conclude Shaurli - finalmente la bella notizia».

«L’approvazione della Doc Friuli Venezia Giulia da parte del Comitato vini del Ministero per le risorse agricole, rappresenta il raggiungimento di un importante obiettivo e premia tutto il territorio regionale, l’intera filiera e tutti i nostri vignaioli che, speriamo, dalla vendemmia 2016 avranno a disposizione una nuova opportunità di mercato».

È unanime la soddisfazione espressa da Pietro Biscontin, presidente del Consorzio delle Doc del Fvg e di Giorgio Giacomello, presidente di Fedagri Confcooperative Fvg, per il parere favorevole ottenuto oggi dal Disciplinare della nuova Denominazione nel Comitato nazionale vini del Ministero delle risorse agricole. «Un successo raggiunto grazie a un impegno fondamentale delle cantine cooperative regionali – aggiunge Giacomello -, che hanno sostenuto fin dall’inizio il percorso anche davanti a tante resistenze, raccogliendo larga parte delle firme necessarie all’avvio dell’iter che ha portato alla costituzione della nuova Doc a cui, per diventare veramente operativa,  mancano oramai solo alcuni passaggi burocratici. Le cantine cooperative, inoltre, hanno saputo mediare anche su alcuni aspetti economici (rese a ettaro, a esempio) purché si raggiungesse un accordo tra le varie istanze e il progetto andasse a buon fine. Dopo il successo della Doc Prosecco, che è sotto gli occhi di tutti per gli importanti numeri che essa rappresenta anche nella nostra Regione, ora è fondamentale non fermarsi, ma proseguire ancora su questa strada unitaria e puntare alla Doc interregionale del Pinot grigio», conclude Giacomello.

Il Disciplinare approvato, tra l’altro, oltre al limite di produzione del Pinot grigio, fissato a un massimo di 140 quintali per ettaro di uva, «interessa il territorio di 160 comuni di tutte e quattro le province regionali, e non cambia nulla rispetto agli attuali assetti del sistema delle Doc, Docg e Igt del Fvg e tutti i vignaioli che lo desiderano, potranno mantenere le denominazioni storiche relative alle Doc di appartenenza oppure adottare la nuova Denominazione declinata in italiano e sloveno: Friuli o Friuli Venezia Giulia», chiosa Biscontin.

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