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Cronaca

Violenza sessuale su un bambino di 10 anni: rintracciato in Croazia latitante triestino

Il latitante è stato arrestato in Croazia, precisamente nella località di Sisan, vicino Pola

Bruno Cliselli, nato a Trieste nel luglio del 1943, ha terminato la sua latitanza alle ore 18.17 del 8 febbraio 2017, quando è stato arrestato in Croazia, precisamente nella località di Sisan, vicino Pola.

Il provvedimento esecutivo per la carcerazione era stato emesso dalla procura della Repubblica di Gorizia nell’agosto del 2015, al termine dell’iter giudiziario che aveva portato alla sua condanna a sette anni e tre mesi di reclusione per ripetutiti ed aggravati episodi di violenza sessuale ai danni di un minore, che all’epoca non aveva ancora compiuto i dieci anni.

I fatti erano accaduti a bordo di un’imbarcazione a Grado, nel 2007 e nel 2008, ma dall’emissione della sentenza definitiva aveva fatto perdere le sue tracce lasciando l’italia ed è infatti stato infatti cancellato per irreperibilità dal comune di Rivignano, dove risiedeva ed in precedenza aveva gestito un’attività commerciale.

Era scomparso e nessuno sapeva indicare dove si trovasse, tant’è che sono risultate vane le sue ricerche esperite nella provincia udinese, ma si sa di certo che fosse venuto in italia in alcune occasioni per riscuotere la pensione che gli veniva accreditata su un conto corrente postale.

 Dal momento in cui il procuratore della Repubblica di Gorizia ha dato incarico a questa Squadra Mobile di cercarlo, ovvero dall’estate scorsa, sono stati svolti mirati servizi di appostamentoo: per quasi due mesi di fila lo si è atteso nei pressi dello sportello dove avrebbe dovuto nuovamente presentarsi a riscuotere la pensione, ma non si è mai visto.

La sua passione per la barca a vela ha condotto allora gli investigatori ad approfondire le ricerche nelle località di mare.

Un incidente avuto con la sua vettura in Croazia, in tempi precedenti, e una serie di indagini tecniche di una certa complessità, svolte con sistemi innovativi e di ultimissima generazione che il procuratore della Repubblica di Gorizia, dott. Massimo Lia, ha autorizzato ad impiegare coordinando le attività d’indagine, hanno ristretto il campo intorno ai suoi spostamenti e ai suoi contatti, fino a comprendere che l’uomo disponeva di un natante ormeggiato in una “marina” istriana, che usava per la pesca e talvolta anche come dimora. La cattura è quindi stata estesa in ambito internazionale con il mandato di arresto europeo richiesto dalla locale procura della repubblica e con l’ufficiale di collegamento italiano in Croazia.

Il giorno 8 febbraio scorso un amico di Cliselli è partito dall’Italia per raggiungerlo, ma il personale di questa squadra mobile nella notte è riuscito ad installargli sul veicolo un localizzatore gps attraverso il quale si sono seguiti i suoi spostamenti. fotografie, indirizzi e ogni altra risultanza dell’attività investigativa pregressa sono stati comunicati, attraverso l’ufficiale di collegamento, alla polizia croata che si è messa in azione con diverse unità operative.

Guidati dal localizzatore, e da altri sistemi tecnici, la sera i due sono stati fermati: l’amico è potuto rientrare in italia e Cliselli è stato arrestato ed attende l’estradizione nelle carceri istriane.

È stato un ottimo esempio di collaborazione internazionale, fortemente favorita dal servizio centrale operativo della polizia di stato e dal servizio per la cooperazione internazionale di polizia che hanno autorizzato lo scambio informativo e le attività congiunte. 

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