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Cronaca Via Genova

White Cafè senza musica per un mese: dopo la denuncia di un privato il sequestro dell'impianto

Il prossimo 27 gennaio il ctu con fonico del locale e perito del tribunale. Il gestore: «Nessuna sanzione della Polizia locale da oltre due anni: provvedimento con conseguenze economiche catastrofiche»

A causa di una denuncia da parte di un residente di via Genova 21, il White Cafè si è visto sequestrare l'impianto audio dal 10 gennaio scorso e appena il prossimo 27 gennaio ci sarà la consulenza tecnica d'ufficio del Tribunale che cercherà di mediare tra le esigenze del locale e il diritto al riposo da parte del denunciante. «Le carte del sequestro che ci sono giunte parlano di disturbo antropico (ossia le persone all'esterno, ndr) e di superamento dei limiti di decibel della musica secondo il perito di parte», spiega Enzo Lanciano, figlio di Desantis Filomena, amministratrice della società che ha ingestione il locale da un anno e mezzo circa -. La denuncia ha dato via a due procedimenti distinti - illustra il caso l’avvocato del White Cafè, Piero Santi -, cioè quello civile è quello penale; proprio questo secondo ha portato il gip, su richiesta del pm, al sequestro dell’impianto audio: «Collaborando con la magistratura ora stiamo cercando di far sì che i due procedimenti si coordino anche perché parliamo di un locale che ha investito per evitare questi disagi con una perizia d’impatto acustico (che sarebbe obbligatoria per tutti i locali, ndr) e predisponendo un dispositivo che impedisce automaticamente all’impianto di superare il limite di decibel prestabilito. Inoltre - conclude Santi - parliamo di differenze davvero minime tra le nostre rilevazioni e quelle della controparte, ammesso che di differenze si possa parlare poiché i nostri tecnici pensano che ci possa essere stata una modalità errata di rilevazione».

«Il sequestro preventivo dell'impianto, pur noi  essendo un bar e non una discoteca, ha conseguenze catastrofiche - aggiungono i gestori -. Appena il 27 gennaio prossimo avremo il ctu, ma probabilmente arriveremo a un mese senza musica, creando uno stallo: solo per fare un esempio ci è saltato il capodanno ortodosso che avevamo organizzato da due mesi».

«Abbiamo il locale vicino alla chiesa ortodossa, in fondo alla via c'è una casa di riposo e non abbiamo mai avuto un reclamo; disponiamo sempre un nostro lavoratore vicino la porta d'ingresso così da richiuderla ogni volta e impedire alla musica di essere udita fuori - aggiunge Lanciano -: negli incartamenti della magistratura ci sono verbali di Polizia locale che ha notato una carenza di musica e infatti noi da ormai 18 mesi e anche la precedente gestione non abbiamo ricevuto alcuna sanzione». 

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