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Economia

Scontro sulla cassa integrazione. Rosolen: "In 20 giorni saremo in pari". Il Pd: "Troppo tardi"

Dopo la polemica scatenata dai sindacati, l'assessore regionale al Lavoro puntualizza: "Numero di domande superiore alla somma di quelle evase dal 2008 al 2020". Maria Grazia Santoro: "Le famiglie aspettano risposte"

La Regione si metterà in pari ed evaderà tutte le pratiche relative alle richieste di cassa integrazione in deroga. Ad annunciarlo è l'assessore al Lavoro Alessia Rosolen che ha riferito che l'operazione avverrà "nei prossimi 20 giorni". Il chiarimento da parte dell'assessorato giunge dopo alcune polemiche politiche scatenate dall'opposizione in merito ai ritardi degli ammortizzatori sociali richiesti da moltissime imprese a causa della crisi conseguente all'emergenza COViD-19. Secondo la Rosolen, l'operazione avverrà "con una percentuale di rigetto delle istruttorie da parte dell'Inps irrisoria rispetto ad altre Regioni e porterà al nostro obiettivo primario, ovvero far ricevere i pagamenti ai lavoratori nel minor tempo possibile".

Le novità sul fronte del personale da impiegare

A lavorare alle pratiche da lunedì 4 maggio ci saranno 40 dipendenti.  "A ieri sera - rende noto Rosolen - le pratiche trasmesse all'Inps erano 1080. Le domande già istruite dal personale, che ha lavorato tutti i sabati, le domeniche e i festivi, sono oltre 2500, ma per molte di queste è stato necessario chiedere integrazioni perché incomplete o errate. I nostri uffici, infatti, nel corso dell'istruttoria, vanno puntualmente a verificare tutta una serie di elementi che, se trascurati, bloccano l'istruttoria presso l'Inps, che a quel punto non può procedere ai pagamenti".

Numero di domande presentate maggiore di quelle evase in 12 anni

E' questo infatti, secondo la Rosolen, il punto critico che ha coinvolto altre regioni italiane che hanno mostrato "performance di velocità nell'evadere istruttorie migliori del Fvg". "I nodi verranno al pettine presto, con il risultato che i lavoratori di queste regioni vedranno queste risorse tra molti mesi" ribadisce l'assessore che ha detto di aver scelto "la via dell'accuratezza per prevenire così rigetti che poi hanno come concreto risultato enormi ritardi di pagamento ai lavoratori. Avremmo potuto inviare le domande senza i dovuti controlli e poi trincerarci dietro banali scuse: 'il consulente ha sbagliato la domanda', 'l'Inps non paga'". Il numero delle domande presentate è stata superiore "alla somma di quelle evase dal 2008 al 2020 da quattro dipendenti interinali in part-time". 

Il 25 per cento delle domande rigettate nelle altre regioni

Con un riferimento esplicito alle polemiche, Rosolen ha voluto far presente "a chi polemizza senza avere il quadro della situazione che va tenuto conto che per attuare questo rafforzamento dell'ufficio c'è stato bisogno di un periodo tecnico di formazione del personale su aspetti molto complessi in materia di lavoro". Rosolen afferma che le percentuali di rigetto da parte dell'Inps delle pratiche nelle altre regioni hanno toccato punte del "20 e anche del 30 per cento. In Friuli Venezia Giulia sono stati segnalati formalmente come non pagabili solo 9 decreti". 

La risposta dell'opposizione

"L'assessore cerca affannosamente di mettere le pezze a delle gravi mancanze promettendo pronte soluzioni per correre ai ripari dopo l'allarme lanciato dai sindacati". Sono queste le parole della consigliera del Partito democratico Maria Grazia Santoro che punta il dito sul fatto che "sulle 8 mila domande presentate per la cassa integrazione in deroga dai lavoratori del Friuli Venezia Giulia al 30 aprile scorso, soltanto 900 sono state decretate".

Per i dem la giunta Fedriga mette in campo la "narrazione di un Fvg da primato" ma che applicherebbe lo "scaricabarile sul governo". "I dati dimostrano una situazione di drammatico ritardo del Fvg - conclude la Santoro - e continuiamo a sentire che le famiglie vengono prima di tutto. Peccato che ora molte di quelle famiglie sono in difficoltà, in attesa di una risposta che non può essere “faremo presto” perché è già tardi".

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