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Economia

Troppi utenti e il server va in tilt, la Regione si difende: "Non era un click day"

Fioccano le polemiche delle imprese e delle opposizioni in merito al blocco subito dai server a causa di oltre 3000 accessi simultanei. Sergio Bini: "Sono state 4311 le domande inviate e registrate dal sistema fino alle 12". Callari: "Il sistema funziona"

Dopo le violente critiche delle imprese e dell'opposizione a causa del blocco dei server preposti a ricevere le domande relative ai contributi a fondo perduto, la maggioranza dell'esecutivo regionale difende l'operato, rimanda al mittente le accuse di aver organizzato un click day e snocciola i dati di accesso. Secondo l'assessore alle Attività Produttive Sergio Emidio Bini, sarebbero 4311 le domande inviate e registrate dal sistema fino alle 12 di oggi 10 giugno. Il "caos" che si era venuto a creare questa mattina aveva mandato su tutte le furie moltissimi professionisti del turismo e più in generale delle categorie produttive. Per Bini, i rallentamenti si sarebbero manifestati a causa del "collegamento simultaneo di un gran numero di utenti". 

Click day sì, click day no

Nonostante le lamentele, l'assessore regionale afferma di aver ricevuto "il compiacimento per la velocità della procedura e per la facilità di compilazione ed è stato apprezzato il potenziamento dei call center a disposizione degli utenti per risolvere i loro dubbi o problematiche contingenti". L'annuncio delle modalità con cui accedere ai contributi era finito nel mirino di molti addetti ai lavori a causa del rischio che la giornata si potesse trasformare in un click day. 

Server in tilt, la rabbia degli utenti 

Tutte le domande saranno coperte dal beneficio

A tal proposito, Bini ha ribadito che c'è tempo per inoltrare le domande "fino al 26 giugno per tutti coloro che hanno i requisiti previsti dal bando" e ha assicurato che "tutte le domande regolarmente processate saranno coperte dal beneficio". A difendere l'operazione si è messo anche l'assessore regionale ai Sistemi informativi Sebastiano Callari. I "tremila accessi immediati" hanno mandato in tilt il sistema ma secondo Callari "perfino la piattaforma dell'Inps, costata ben 700 milioni di euro, era crollata davanti a una simile miriade di contatti in singole unità di tempo".

Evitare il click day

Il problema sarebbe rappresentato proprio da una percezione sbagliata da parte degli utenti. "Evitare il click day - ha spiegato l'assessore - era infatti una
situazione della quale la giunta aveva consapevolezza da giorni. Quello che è successo oggi si ripeterà sempre se non ci togliamo l'idea del click day, al di là dello strumento tecnico che può funzionare o meno". 

Le critiche delle opposizioni

Spiegazioni che però non sono bastate alle opposizioni. Sergio Bolzonello del Partito democratico punta il dito contro la gestione dell'operazione. "Ricordo che da trenta giorni, e non da uno, il sottoscritto e qualche altro collega chiedevano all'assessore Bini, ai dirigenti delle Attività produttive e, quindi, anche alla Giunta, di non fare un click day perché non avrebbe retto". Il punto della questione per il dem pordenonese è che Bini aveva parlato di "una franchigia del 10-15-20 per cento di richieste che non si sapeva se sarebbe stata soddisfatta". 

Il rischio di restare fuori dalla lista dei beneficiari avrebbe quindi scatenato la corsa per accaparrarsi il posto in prima fila. "La giunta avrebbe dovuto trasformare l'iter in una domanda a sportello con tempi legati a una grande tranquillità, dicendo che i soldi ci sarebbero stati per tutti". Per Bolzonello, è stato necessario l'intervento del governatore Fedriga per rassicurare tutti. "Gli dico bravo ma ormai il danno era stato fatto, perché il sistema dei professionisti e dei Caf era già pronto per il click day". 

Critiche infine anche dai Cinque Stelle. "Non ci si poteva aspettare altro - ha affermato il consigliere Cristian Sergo -. È chiaro che tutti hanno cercato di essere tra i primi richiedenti". Nonostante l'impasse sia stata risolta in mattinata, secondo il grillino "rimane il problema dei codici Ateco che, rispetto il decreto uscito venerdì, non sono stati presenti sulla piattaforma on line della Regione Fvg per tutto il week-end". 

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