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Economia

Ecco l'accordo sindacale per la chiusura dell'area a caldo del 23 dicembre

Il lungo testo è riportato integralmente come è stato fornito a TriestePrima dalle rappresentanze sindacali presenti alla conferenza stampa del 3 gennaio nella sede della Cisl di Trieste in piazza Dalmazia

Le conseguenze occupazionali della cessazione delle attività fusorie

“Arvedi” conferma, con il presente accordo, il proprio impegno per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Conseguentemente vengono indicate di seguito le azioni che si intendono perseguire per tutelare i lavoratori che sono costretti a dismettere la propria attività lavorativa in conseguenza della soppressione del proprio posto di lavoro. La presente intesa avrà piena efficacia e validità al momento del recepimento della stessa e delle richieste poste a verbale ivi contenute, nell’ambito dell’Accordo di Programma.

Le iniziative per la ricollocazione del personale dell'area a caldo

L’insieme delle iniziative finalizzate da “Arvedi” alla soluzione dei problemi occupazionali generati dalla chiusura dell’area a caldo di Servola, sono di seguito richiamate:

a) Trasferimento nelle attività dell’area a freddo. Saranno interessati 198 lavoratori, previa adeguata formazione e riqualificazione professionale nel pieno rispetto delle attuali prescrizioni/limitazioni rilasciate dal medico competente aziendale, che sarà svolta nel corso del periodo di sospensione dal lavoro con intervento della CIGS (v. punto 5 A).

b) Impegno nelle attività di bonifica e smantellamento dell’area a caldo Saranno occupati mediamente 50 lavoratori selezionati tra quanti possiedono le specifiche competenze. Si prevede che queste attività richiederanno circa 24 mesi per essere completate. 

c) Trasferimento in Aziende terze o in altre sedi del Gruppo Potranno essere interessati non meno di 66 lavoratori ai quali sarà offerta la possibilità di essere trasferiti - nel rispetto di quanto previsto dalle norme contrattuali e di legge - in altre Aziende terze o in altre sedi del Gruppo Arvedi. La proposta, prevista in via prioritaria per i lavoratori con contratti a termine/in somministrazione in scadenza, sarà rivolta all’insieme dei lavoratori dell’area a caldo che ne esprimono volontariamente interesse, ma sarà vincolata dalle esigenze professionali richieste dalle Aziende terze che hanno manifestato interesse alle assunzioni.

Con accordo separato le Parti definiranno gli eventuali supporti organizzativi che saranno temporaneamente messi a disposizione dei lavoratori per contenere il maggior disagio del trasferimento quotidiano verso le Società riceventi.

d) Uscite non oppositive e per quiescenza Saranno attivate procedure per favorire l’uscita volontaria (non oppositiva) dal rapporto di lavoro per raggiungimento delle condizioni per l’accesso al pensionamento (quiescenza). Allo stato attuale delle conoscenze si ritiene che possano essere interessati non meno di 58 lavoratori per 28 dei quali si è già in presenza di un accordo. Il trattamento economico integrativo è in continuità con quanto fino ad ora riconosciuto nel Gruppo Arvedi. Analogo trattamento sarà riservato a licenziamenti collettivi non oppositivi per lavoratori non in prossimità di accesso al pensionamento (per almeno 40 lavoratori). **********

Per quanto concerne i lavoratori con contratto a tempo determinato ancora in forza e i lavoratori interinali, Arvedi conferma il mantenimento del rapporto fino al 31 gennaio 2020. Oltre quella data l’impegno di Arvedi, nei casi di fabbisogno di personale, si concretizzerà esclusivamente nel valutare prioritariamente i lavoratori ancora non altrimenti collocati al fine di una loro assunzione.

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