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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Lo spettro del fallimento per bar e ristoranti chiusi: "Riapriamo o non ci sarà nessuna fase 2"

Bruno Vesnaver, presidente del Comitato Fvg della Fipe richiede a gran voce la libertà di poter riaprire in sicurezza prima del 1 giugno. "Per noi non ci sarà alcuna fase 2"

I pubblici esercizi sono sul piede di guerra e lanciano un pesante j'accuse nei confronti del governo e delle misure intraprese dall'inizio dell'emergenza sanitaria ad oggi. E' questa l'insofferente reazione del comitato regionale della Fipe che, attraverso una lettera a firma del presidente Bruno Vesnaver, chiede a gran voce la libertà di poter riaprire in sicurezza prima del 1 giugno, data indicata dal capo dell'esecutivo Giuseppe Conte durante la conferenza stampa di ieri 26 aprile. Il mondo economico è in subbuglio e quella della Fipe è una richiesta che segue a ruota quella di Confcommercio e Confartigianato, che questa mattina hanno sfogato la loro rabbia alzando la voce e chiedendo soluzioni precise per affrontare la fase 2. 

Lo sfogo di Bruno Vesnaver

"Abbiamo assistito in silenzio per quasi due mesi alla chiusura forzata dei nostri pubblici esercizi, rispettando ogni limite imposto - fa sapere Vesnaver - ma ora è arrivato il momento di alzare la voce e pretendere dalle istituzioni lo stesso rispetto che noi abbiamo riservato loro dando, con rigore, alle disposizioni contente nei DPCM e nelle ordinanze". Il presidente del comitato Fvg dell'associazione di categoria che riunisce anche bar e ristoranti - tra i meno agevolati nel percorso di progressiva riapertura indicato nel decreto - definisce "offensivo e per nulla rispettoso" il trattamento riservato agli esercenti nelle ultime settimane. 

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Basta fare debiti, serve liquidità

Il motivo è riconducibile alla possibilità, neanche tanto remota, che molti piccoli imprenditori rischino di non aprire mai più, in virtù di un fallimento annunciato. "Fissare la nostra riapertura al 1 giugno significa mettere in conto senza scrupoli il fallimento di molte delle nostre aziende - continua infatti Vesnaver - perché ad oggi, l’unica soluzione che ci è stata avanzata concretamente è la possibilità di fare dei debiti, tra l’altro ancora non disponibili". Proprio contro l'indebitamento, evidentemente necessario per far fronte ai bisogni dii cassa e di spesa, il presidente del comitato Fvg della Fipe punta il dito. "I debiti li avevamo già, non serviva che il Governo ce ne proponesse di altri".

"Per noi non ci sarà alcuna fase 2"

La necessità è quella di ottenere "risorse vere, a fondo perduto in linea con la perdita del fatturato". Per Vesnaver però tutto ciò ha a che vedere con "gli aiuti di uno Stato assente, lontano anni luce dalle esigenze di un imprenditore". Vesnaver apre poi il capitolo sugli ammortizzatori sociali e sulla possibilità di dilazionare pagamenti e scadenze. "I nostri dipendenti non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione, li abbiamo noi sulla coscienza, chiamano noi per gridare le loro difficoltà. Alcune tasse locali sono state per ora solo posticipate e non cancellate. Le spese per la locazione dei fori commerciali che occupiamo corrono, non riusciremo a sostenerle e i proprietari degli immobili non porteranno pazienza a lungo. Per noi non ci sarà alcuna "fase 2", perché senza turismo e con le limitazioni che ci verranno imposte non sarà possibile lavorare".

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A Montecitorio il ristorante riaperto

In conclusione, il quadro assume delle tinte preoccupanti e "costringe" la Fipe a richiedere delle misure forti ed immediate. "Se non volete che un’intera classe imprenditoriale sparisca, che attività anche storiche falliscano, serve liquidità, serve supportare le imprese concretamente. Chiediamo di riaprire le nostre attività, di lavorare in tranquillità, usando ogni strumento utile a garantire sicurezza ai nostri dipendenti e ai nostri clienti". Infine la stoccata. "Chiediamo chiarezza, condivisione e lo stesso rispetto che state riservando alle grandi industrie che avete già fatto ripartire. Meritiamo meno fiducia di chi gestisce il già riaperto ristorante di Montecitorio?". 

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