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Economia

Serracchiani: «Statistiche Fvg migliori di quelle della media italiana»

11.17 - Bene export e disoccupazione, ma da migliorare il turismo, accesso al credito, ricerca e innovazione

«La fotografia scattata dal Rapporto statistico annuale del Friuli Venezia Giulia mostra una regione con numeri e dati che sono per la gran parte migliori rispetto al contesto italiano». A confortare la presidente della Regione Debora Serracchiani in questo commento sui risultati stilati nel Rapporto statistico annuale del Friuli Venezia Giulia ci sono soprattutto la previsione della crescita del PIL del +0,5%, trainata da un grande incremento dell'export, e, sul fronte occupazionale, la tenuta del tasso di disoccupazione che nelle stime si dovrebbe fermare al 7,7% (contro quello nazionale che è previsto invece al 12,8%).

Tra i dati meno positivi, su cui Serracchiani ha puntato il dito affermando che spicca invece la difficoltà di accesso al credito. I prestiti concessi dalle banche alla clientela residente in Friuli Venezia Giulia sono infatti in contrazione dal primo trimestre del 2012 e il 2013 si è chiuso con una variazione negativa dei finanziamenti pari al - 4,3% rispetto all'anno precedente. I prestiti bancari concessi alle imprese si sono ridotti del 7,3% annuo e la variazione negativa più forte si è registrata per le aziende medio-grandi (-8%).

Altro tema su cui occorre lavorare è quello dell'innovazione tecnologica e della digitalizzazione. «In questo settore che mi sta particolarmente a cuore - ha affermato la presidente - i dati ci vedono bene nel confronto con la media italiana ma ancora lontani dai parametri fissati dalla Ue. Sono convinta comunque che il lavoro fin qui svolto da INSIEL vada solo implementato con perseveranza».

Se per innovazione il Friuli Venezia Giulia si attesta tra le prime tre regioni italiane (dopo Piemonte e Lombardia), resta ancora da calibrare l'obiettivo della ricerca, che deve diventare sempre più applicata. «Le nostre aziende investono molto in ricerca interna e questo è di certo un fatto positivo, quello che dovremmo ancora fare è indirizzare il sistema della ricerca regionale - Università, poli tecnologici - verso un genere di ricerca che possa entrare dalla porta principale delle imprese».

In merito ai dati provvisori - positivi - sul comparto turistico, Serracchiani mette le mani avanti. «La rilevazione si ferma ad aprile e quindi non tiene conto dell'andamento della stagione estiva, fortemente penalizzata dal maltempo in tutto il territorio regionale. Credo però - ha commentato la presidente - che una stagione come questa debba essere un segnale, debba essere interpretata come uno spunto per il futuro: se per esempio a Grado e Lignano piove, occorre sia attiva una rete di proposte alternative, che portino i turisti alla scoperta di altre risorse che il territorio circostante può offrire anche in caso di maltempo». Si tratta di indicazioni che fanno parte del Piano strategico del turismo e su cui occorre mettere mano presto, in tempo per l'avvio della prossima stagione.

Per migliorare tutti gli altri parametri Serracchiani ha ricordato che la Regione sta lavorando a «cambiamenti strutturali, che sono indicati nel Piano per lo sviluppo industriale che andrà in aula a gennaio ma che è già in via di attuazione per alcuni settori. Si tratta - ha precisato Serracchiani - di misure necessarie per adeguare il sistema regionale non solo alle condizioni causate dalla crisi economica ma anche ad un contesto macroeconomico e sociale completamente mutato. Queste misure, assieme ad un indirizzo preciso sulla programmazione europea, permetteranno di creare le condizioni per l'auspicato miglioramento di tutti i parametri sociali e economici».

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