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Capolavori dell'arte e restauri de Gli Orti di Venezia: Sgarbi e Tamai inaugurano la mostra al Sartorio

L'intervento di restauro, che ha riportato i dipinti al loro splendore originario e alla collocazione in uno spazio espositivo dedicato, rientra nell'iniziativa "Adotta una Pinacoteca", voluta dal Comune di Trieste, e sostenuto dall'azienda "Gli Orti di Venezia" in collaborazione con Coop Alleanza 3.0.

È stata inaugurata ieri, 26 aprile, a Trieste da Paolo e Marina Tamai, titolari de Gli Orti di Venezia, e Vittorio Sgarbi, la mostra “Capolavori del Museo Sartorio scelti da Vittorio Sgarbi e restauri de Gli Orti di Venezia”. All’incontro erano presenti, inoltre, Giorgio Rossi, assessore alla Cultura del Comune di Trieste.

L’esposizione, a cura di Vittorio Sgarbi e Lorenza Resciniti, aprirà ufficialmente al pubblico da oggi, giovedì 27 aprile. Al primo piano del Civico Museo Sartorio si possono trovare le seguenti opere “Suicidio di Lucrezia”, “Decollazione di San Giovanni Battista”, ”Ecce Homo o Cristo deriso”, “Madonna col Bambino”, “La lanterna di Diogene” e “Madonna col Bambino di Pasqualino Veneto”, che per la prima volta, vengono riunite per poter essere ammirate da cittadini e turisti. L’intervento di restauro, che ha riportato i dipinti al loro splendore originario e alla collocazione in uno spazio espositivo dedicato, rientra nell’iniziativa “Adotta una Pinacoteca”, voluta dal Comune di Trieste, e sostenuto dall’azienda “Gli Orti di Venezia” in collaborazione con Coop Alleanza 3.0. La società di Paolo e Marina Tamai ha garantito l’intera copertura economica dell'intervento di restauro, per un valore complessivo di 25mila euro.

L’azienda è stata supportata nell’iniziativa dai triestini e dai friulani che acquistando le insalate fresche, sane e naturali a marchio “Gli Orti di Venezia per Trieste”, in distribuzione nei punti vendita Coop Alleanza 3.0 di Trieste e della regione, hanno contribuito ad “adottare i dipinti”. «Mi rende fiero l’idea che la mia azienda - dichiara Paolo Tamai, titolare de Gli Orti di Venezia- sia a Trieste la prima realtà che, grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, abbia contribuito a restituire alla comunità degli splendidi tesori artistici. Io e mia moglie pensiamo che sia possibile contribuire quotidianamente alla costruzione e al funzionamento di ogni azienda, famiglia o istituzione vivendo il lavoro non solo come dovere quotidiano, ma come parte necessaria di un tutto che si chiama comunità sociale. Il nostro sostegno all’intervento di restauro ha reso un bene comune nuovamente fruibile alle persone, le stesse che tutti i giorni acquistano le insalate de Gli Orti di Venezia. Partendo dalle cose semplici l'impegno di molti può dare sicuramente importanti risultati. “Adotta una pinacoteca”, con la mostra che oggi inauguriamo, ne sono la dimostrazione».

IL RESTAURO L’intervento di restauro ha riguardato sei dipinti risalenti al periodo tra il XV e il XVII secolo provenienti dalle collezioni private di illustri famiglie triestine e donate ai Civici Musei di Storia ed Arte: “Suicidio di Lucrezia”, “Decollazione di San Giovanni Battista”, ”Ecce Homo o Cristo deriso”, “Madonna col Bambino”, “La lanterna di Diogene” e “Madonna col Bambino di Pasqualino Veneto”. Iniziato nel 2016, il restauro è stato di tipo conservativo, ovvero rivolto alla conservazione dei caratteri tipologici strutturali, formali e ornamentali dell'opera e alle eliminazioni di eventuali aggiunte avvenute nel corso dei secoli che ne hanno snaturato il significato artistico. Il progetto ha coinvolto realtà laboratoriali e artigianali del Friuli Venezia Giulia accreditate MiBACT. Gli interventi di restauro saranno infatti eseguiti da quattro ditte di restauro, tre delle quali di Trieste e una di Gorizia: il Laboratorio di restauro Lucio Zambon, Laboratorio di restauro Carla Vlah, “Restauro d'Opere d'Arte Nevyjel e Ragazzoni e Laboratorio Restauri d’Arte di Deffar e Russo. L’intervento di recupero ha inoltre reso possibile pronunciarsi sull’attribuzione, individuando artista, scuola o ambito culturale ed epoca.

SCOPERTE Durante l’attività di recupero sono emerse importanti curiosità rispetto all’attribuzione e allo stato di conservazione delle opere, e compiute scoperte significative relative alla presenza di interventi precedenti, coperti o nascosti, dagli interventi pittorici successivi. Quest’ultimo è il caso del dipinto forse più prezioso della collezione, la Madonna con bambino di Pasqualino Veneto. Durante l’intervento su questo dipinto è emersa l’esistenza di una figura che ridipinture successive molto coprenti avevano fatto scomparire e che analisi posteriori hanno fatto ricondurre probabilmente a un san Giovannino. Si può supporre che l’occultamento di questa figura sia stato dettato da un mutamento di gusto e da esigenze del mercato antiquariale. La figurina dai tratti grossolani potrebbe rappresentare il committente (che esige di apparire nell’opera da lui commissionata), poi celato proprio per l’incongruenza delle sue fattezze, più di un adulto che di un bambino. Il dipinto Suicidio di Lucrezia, restaurato da Carla Vlah, invece, riportava una firma antica che consentiva di attribuirlo erroneamente a Sebastiano del Piombo. Il restauro ha reso possibile avanzare l’attribuzione al pittore fiorentino Jacopo Foschi. Più sicura invece l’attribuzione dell’Ecce Homo, restaurato dal Laboratorio di Restauro di Carla Vlah, ad Antonio Lagorio. Infine nel caso della tela di più grandi dimensioni ovvero La lanterna di Diogene (Laboratori Restauri d’Arte Deffar e Russo), le pesanti cadute di colore e ridipinture che si sono accumulate nel tempo avevano reso quasi illeggibile il dipinto. Per questo dipinto si è fatto il nome di Simone Brentana, pittore della prima metà del Settecento.

GLI ORTI DI VENEZIA Fare impresa socialmente responsabile stimolando i consumatori ad acquistare i propri prodotti con la finalità di destinare una parte dei ricavi così ottenuti al sostegno di progetti culturali. L’idea nasce dalla scelta dell’imprenditore Paolo Tamai e della moglie Marina di dare vita ad un’azienda che identifichi profondamente la visione famigliare. Partendo dal prodotto agricolo salubre, la mission è conservare e promuovere insieme l’eredità storica del territorio, attraverso la tradizione, la storia e la cultura. Da qui la scelta di abbinare al frutto naturale della terra il sostegno a progetti culturali e di restauro con il coinvolgimento dei consumatori, concetto che viene sinteticamente riassunto con lo slogan “le insalate buone 2 volte”. Dal 2010, in questo modo sono stati finanziati vari progetti culturali a Venezia fra cui 5 restauri, in luoghi simbolo della città. Gli Orti di Venezia per Trieste con “Adotta una pinacoteca” è il primo progetto concluso a Trieste.

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