"Contrastare l'omofobia a scuola": riparte il progetto di Arcigay, al via corso di formazione
Si terrà a Trieste sabato 28 novembre alle ore 15, presso l’Etnoblog in riva Traiana 1/3, il corso di formazione, organizzato da Arcilesbica e Arcigay del FVG, rivolto a volontarie e volontari lesbiche e gay che per quest’anno scolastico, come nei sei precedenti, testimonieranno con la loro presenza nelle classi delle scuole del Friuli Venezia Giulia il loro impegno per prevenire e contrastare l’omo-transfobia, che purtroppo ancora oggi colpisce gli adolescenti omosessuali e transessuali attraverso insulti, termini denigratori, isolamento sociale, comportamenti discriminatori e violenza fisica.
Da molti anni le principali istituzioni per l’educazione e la protezione dell’infanzia, come l’Unicef e l’Unesco, chiedono ai governi di realizzare interventi di informazione e prevenzione nelle scuole. Recentemente lo stesso Ministero dell’Istruzione, nelle Linee di orientamento emanate ad aprile di quest’anno per prevenire e contrastare il bullismo, ha esplicitamente dichiarato che ‹‹Il considerare “diverso” il compagno di classe perché ha un orientamento sessuale o un’identità di genere reale o percepita differente dalla propria poggia le sue basi sulla disinformazione e su pregiudizi molto diffusi che possono portare a non comprendere la gravità dei casi, a sottostimare gli eventi e a manifestare maggiore preoccupazione per l’orientamento sessuale della vittima che per l’episodio di violenza in sé. Nel caso specifico, infatti, la vittima di bullismo omofobico molto spesso si rifugia nell’isolamento non avendo adulti di riferimento che possano comprendere la condizione oggetto dell’offesa››.
Il progetto “A scuola per conoscerci”, che coinvolge una rete di 22 scuole medie e superiori della nostra regione ed è sostenuto dall’Amministrazione Regionale, e a cui nel 2011 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito una medaglia di bronzo, quale premio di rappresentanza, vuole appunto affrontare le problematiche legate al bullismo omofobico che, prima di tutto, hanno una diretta conseguenza sugli studenti LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) o percepiti come tali ma poi, più in generale, hanno una ricaduta sull’intera comunità scolastica che diventa o rischia di diventare un contesto sociale in cui le differenze non vengono riconosciute e valorizzate ma considerate motivo di esclusione e discriminazione. In tale prospettiva le azioni previste dal progetto vogliono rappresentare una risposta al bisogno degli studenti di crescere in un contesto educativo inclusivo ed accogliente, al bisogno di garantire un ambiente scolastico sicuro, in particolare per gli studenti LGBT, al riparo dalla violenza, dall’esclusione sociale o da altre forme di trattamenti discriminatori e degradanti legati all’orientamento sessuale o all’identità di genere, al bisogno di veder garantito l’effettivo godimento del diritto all’istruzione, senza discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere.
Le attività nelle classi, che partiranno a dicembre e saranno articolate in due incontri, verranno condotte da psicologi, professionalmente preparati su questi temi e iscritti all’Ordine; nel secondo incontro saranno presenti anche i volontari di Arcigay e Arcilesbica con i quali gli studenti potranno dialogare, ponendo domande e avendo modo di conoscere le diverse esperienze che segnano in negativo e in positivo le vite degli omosessuali, nell’ottica di ridurre il pregiudizio che ancora oggi pesa su questa minoranza di cittadine e cittadini. Quest’anno le attività, che avranno luogo nella provincia di Gorizia, saranno inoltre supportate dalla Consigliera di Parità della Provincia di Gorizia, Sara Vizin.