"Biennale Internazionale Donna": in programma "La Madre e lo Splendente" al Magazzino 26
Continua al Magazzino 26 del Porto Vecchio la Biennale Internazionale Donna.
La sede della Biennale si può raggiungere anche con la linea 6, entrando dal varco su viale Miramare (Ponte di ferro/sottostazione Elettrica). Per le giornate di sabato 6 e domenica 7 gennaio, e sabato 13 e domenica 14 gennaio una navetta per la Biennale collegherà il molo IV con il magazzino 26 (e ritorno) con i seguenti orari: andata con i seguenti orari: 12.00 13.30 14.30 15.30 16.30 17.30; ritorno con i seguenti orari: 13.00 14.00 15.00 16.00 17.00 18.00 19.00.
Il fascino dell’arte si manifesterà a partire da venerdì 5 gennaio al Porto Vecchio, nell’ambito della Biennale Donna, che ospiterà alle 11.30 un’esibizione di acquerello dell’artista Marina Legovini, la quale sarà a disposizione dei visitatori per illustrare la sua ricerca pittorica.
Sabato 6 gennaio, alle 17, è in programma "La Madre e lo Splendente" una performances di ArteContro con Cecilia Donaggio Luzzatto-Fegiz, Max Jurcev, Betta Porro, introdotta da Maria Campitelli.
Domenica 7 gennaio, alle 12, incontro di Gabriella Musetti con le poetesse Paola Dei, Aquilina Derossi, Rita Manzara, Cristina Marsi.
Alle 15 è invece “Un Magazzino d’idee con l’arte visiva e la poesia”. Graziella Rota presenterà diverse artiste, con letture di poesia, interventi musicali, visite a sezioni specifiche della mostra.
“L’arte è una ribellione contro il destino” è la frase intorno alla quale nasce l’incontro “casuale” di tre artisti del Gruppo78 capitanato dalla curatrice Maria Campitelli.
È il 2014 e il Gruppo78 presenta una performance al Teatro Miela di Trieste, in occasione dei festeggiamenti per Erik Satie, nessuno sa cosa presenterà l’altro e quando le note del musicista Max Jurcev si levano dal palcoscenico, dalla galleria l'artista multimediale Cecilia Donaggio Luzzatto-Fegiz lo insegue con i loop in bianco e nero: spirali, lettering, pesci, scheletri, leitmotiv del suo stile e categoricamente 2D, mentre la performer Betta Porro entra in scena…
Il collettivo ArteContro nasce così, la ribellione fisica di Betta Porro trova il suo spazio naturale, a più dimensioni, nel suono e nell’immagine, attraversando i grandi temi quali l’inquinamento, la violenza, la comunicazione, il linguaggio, l’arte, la scienza, il dolore, il post-umano, la relazione tra generi, e infine la tecnologia.
È di quest’ultimi temi che si parlerà il 6 gennaio 2018 dalle 17 in poi al Magazzino 26 nell'ambito della Biennale Internazionale Donna. Il collettivo ArteContro propone infatti una nuova performance dove s’indaga sul destino della relazione tra uomini e donne.
L'azione sarà anticipata al Bar del Magazzino 26 da una chiacchierata informale con aperitivo con Maria Campitelli, presidente del Gruppo78 e curatrice del festival internazionale “Arte & Robotica”, introducendo alcuni dei temi dell'azione in cui ci si domanda se dalle ceneri di un archetipico sapere femminile e da uno splendente Logos, espressione di un patriarcato ormai iper-tecnologico e aggressivo, può nascere un nuovo linguaggio.
Lo scontro/incontro nel fango di Betta Porro e il Robot ci fa riflettere sulle intelligenze artificiali e sui pregiudizi di genere che vengono inseriti assieme a un numero inimmaginabile di dati. Nell’era dei robot sociali, di macchine programmate per decodificare il comportamento e le emozioni di noi umani, siamo curiosi di sapere chi operi dietro questi dispositivi e con quale criterio s’inseriscano le informazioni. Nell’era del femminicidio ed altre incredibili barbarie perpetrate ai danni delle donne (e non solo), il “sapere” dovrebbe comprendere nuovi codici e antica Sapienza (ritroveremo infatti il manoscritto del Libro della Sapienza proiettato e confuso con il fango). Max Jurcev dà voce e forma a una nuova lingua, il Muplo, e, grazie alle animazioni a cura di Cecilia Donaggio ed il laser di Guillermo Giampietro, i nuovi segni galleggeranno nello spazio, sara' dunque Betta Porro a suggerire se accogliere l'invito o sottrarsi. Uscire dal quadrato che qui non è quello di The Square, ma che, se non altro per la sfida, gli somiglia molto.