Evento commemorativo in val Rosandra per gli alpinisti partigiani
Alla vigilia della festa della liberazione avrà luogo in val Rosandra l’evento “Nel ricordo degli alpinisti di queste terre caduti per la libertà”. Tra i giovani triestini che praticavano l’alpinismo, si contano diversi caduti nella guerra di liberazione dal nazifascismo. Ragazzi di diciotto-vent’anni o poco più, i cui nomi saranno ricordati il pomeriggio del 24 aprile in Val Rosandra – Glinš?ica, “senza animosità o contrapposizioni verso nessuno” come specificano gli organizzatori. L'appuntamento è alle 17:30 al rifugio Premuda. Martedì 23 aprile, alle 11, al Circolo della Stampa di Trieste (corso Italia 13, primo piano) Dušan Jelin?i?, Paolo Rumiz e Livio Sirovich presenteranno l'evento.
Il percorso
Dal rifugio Premuda ci si dirigerà ai piedi della via Junior aperta nel 1943 da Ezio Rocco (fucilato a 23 anni per rappresaglia il 1 settembre 1944) e da Sergio "Sem" Lusa (sopravvissuto al lager di Buchenwald), entrambi rocciatori dei Bruti di Val Rosandra.
Nel ’900 queste terre hanno patito divisioni e sofferenze, costate tante vite: la Resistenza italiana iniziò l'8 settembre 1943, quella slovena (e in Jugoslavia) almeno nell'aprile 1941 (dopo l'invasione nazifascista).
Rispettosa pietà
“A tutti - dichiarano gli organizzatori - va tributata una rispettosa pietà, anche a chi, in buona fede, combattè per cause sbagliate. Il ricordo va comunque a tutte le vittime di tragici redde rationem e in particolare alle vittime innocenti di persecuzioni e vendette. A quanti hanno combattuto per la libertà e la giustizia, va anche la nostra profonda riconoscenza. Il ricordo deve insegnare a tutti noi la necessità di cercare l’incontro e il dialogo, virtù vitali in terre di compresenze e di diversità, che vanno promosse e sostenute in primis da quanti considerano la montagna qualcosa che affratella al di sopra di qualsiasi divisione.