Giovedì 3 luglio presidio USB in piazza Unità sulla vertenza precari dei Servizi Educativi del Comune
Giovedì 3 luglio 2014, in occasione della seduta del Consiglio comunale, USB
organizza a partire dalle ore 16:30 in P.zza Unità, davanti al Palazzo comunale,
un PRESIDIO
- a sostegno della continuità occupazionale dei lavoratori precari dei servizi educativi del Comune di Trieste, ancora oggi messa a serio rischio dalla sentenza 54/2014 della Corte Costituzionale
- per la salvaguardia dei servizi educativi, contro qualsisi ipotesi di privatizzazione;
i servizi educativi devono restare pubblici, in gestione diretta e di qualità
Benché l'audizione in Consiglio comunale dell'assessore regionale Panontin sia saltata, il Consiglio comunale tratterà comunque la questione dei precari dei servizi educativi gestiti dal Comune di Trieste.
Con tale iniziativa continua la mobilitazione per ottenere una soluzione definitiva e giusta per i lavoratori e per le famiglie. A tutt'oggi non vi è, infatti, ancora alcuna concreta e tangibile garanzia circa la salvaguardia dei posti di lavoro dei precari e la tenuta dei servizi educativi. Con la chiusura estiva di due servizi (Asili Nido e Scuole dell'Infanzia) sono scaduti anche i contratti dei precari che vi operano e ancora nulla si sa sul futuro prossimo dei lavoratori e dei servizi, benchè l'amministrazione comunale avesse garantito una soluzione entro la fine di giugno. La norma ad hoc per i servizi educativi approvata dalla Regione, di per sé del tutto insufficiente a garantire la continuità occupazionale dei lavoratori e quella dei servizi, resta sospesa in attesa di un beneplacito da parte del Governo e l'assessore Panontin già mette le mani avanti a mezzo stampa dichiarando non solo che i tempi saranno lunghi (fine estate), ma che i provvedimenti verranno riscritti. Ancora più preoccupante è che non esista alcun piano alternativo da parte di Comune e Regione per il mantenimento in servizio dei precari e la tutela dei servizi educativi pubblici a gestione diretta. Il serio rischio è che prenda corpo l'ipotesi già prefigurata dal Comune: la riduzione e privatizzazione dei servizi tramite appalto alle cooperative ed il licenziamento dei precari.
Di fronte a tutto ciò, USB continua a ribadire che si tratta di una questione squisitamente politica e che una soluzione non solo è doverosa ma possibile subito.
I servizi educativi gestiti dal Comune di Trieste sono servizi fondamentali per la comunità: il Comune di Trieste si renda protagonista di una scelta poltica coraggiosa, assicurando la gestione diretta dei servizi e continuando ad assumere tutto il personale necessario a garantirne la piena operatività. Peraltro, è esattamente questo che hanno richiesto anche le oltre 1400 famiglie firmatarie della petizione che è stata consegnata al Sindaco lo scorso 19 giugno.