Natale al fronte, la raccolta delle cartoline che i soldati inviavano durante la Grande Guerra
«Durante il periodo natalizio, vicinanza o solitudine con parenti e amici vengono avvertite con intensità ben superiore al quotidiano. Figurarsi cosa poteva provare un soldato della Prima Guerra Mondiale costretto al fronte, nel disagio della trincea, bombardato e magari isolato dal fuoco di sbarramento. Certo una parola buona, scritta dalla sua famiglia riusciva a rinfrancarlo almeno un po’ dalla misera condizione in cui la follia del conflitto l’aveva costretto. E, di sicuro, la possibilità di ricevere una cartolina d’auguri durante le festività di fine d’anno rappresentava un tonico la cui importanza non si fa fatica a comprendere. Fa specie sapere che durante la Grande Guerra, nella sola Austria Ungheria, viaggiarono circa quattro miliardi e quattrocento milioni di effetti postali, cifra che da sola fa intendere come, al tempo, le lettere e le cartoline fossero di importanza capitale per la comunicazione tra famiglie e militi, con particolare riguardo durante le festività.»
Di questo particolare vissuto, tra trincee e domicilii familiari, tratta la mostra “Natale al fronte – Che il bambino Gesù faccia che presto cessi la guerra…” allestita al Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa in Trieste. La rassegna, realizzata da Roberto Todero per l’Associazione culturale F. Zenobi in collaborazione con la curatrice museale Chiara Simon, verrà inaugurata nel museo di piazza Vittorio Veneto giovedì 15 dicembre alle ore 11.00.
La mostra consiste di 51 schede composte da cartoline originali e distintivi natalizi. Altri oggetti postali e di vita quotidiana sostanziano la rassegna dove non mancano note e spiegazioni. «Quanta corrispondenza viaggiò al fronte durante le festività principali? Non lo sapremo mai – spiegano gli organizzatori – ma è certo che il volume di scambio di auguri e informazioni fosse altissimo, migliaia e migliaia di cartoline, lettere, ma anche pacchetti con doni spedite ai propri delle proprie truppe. Spedizioni che venivano effettuate anche da diversi comitati patriottici a sostegno dei propri soldati. Tra i materiali esposti, c’è anche una lirica composta dal poeta Carlo Mioni per una pubblicazione a favore dei soldati al campo. Intitolata “Canta il soldato”, la lirica venne edita nel 1916».
«La notte sacrosanta è di Natale – scrive Mioni – ed io mi trovo solo, abbandonato in un vasto stanzone d’ospedale. Penso alla sposa mia, ai miei bambini in sta notte sì piena di poesia….»Solo qualche riga per immedesimarsi nel clima di una guerra troppo lunga e troppo sanguinosa. Contenuti a parte, le cartoline esposte sono tutte degne di interesse: si tratta di “cartoline da campo” (Feldpost) create appositamente per le festività natalizie. Oggi sono diventate delle autentiche fonti storiche utili per la conoscenza della vita al fronte durante il 1914 – 1918. La mostra sarà visitabile sino al 31 gennaio 2017 con orario lunedì-venerdì dalle 09.00 alle 13.00. Per info e visite guidate, il telefono è lo 040/6764264