Quattro siti in città ospiteranno le prime pietre d'inciampo triestine dedicate alle vittime della deportazione nazifascista
Martedì 23 gennaio 2018 dalle ore 15.00 alle 18.00 a Trieste verranno posate le prime sedici pietre d'inciampo (Stolpersteine) dedicate ad alcune vittime della deportazione nazifascista, con la partecipazione dell’artista tedesco ideatore dell’iniziativa Gunter Demnig. L'idea fu lanciata già nel 2015 da un primo comitato promotore composto da Marzia Arzon, Sabrina Benussi, Helen Brunner, Mariù Hassid z''l, Renzo Sagues e Mauro Tabor, e poi raccolta dalla Comunità ebraica di Trieste.
In vista di questa iniziativa il Museo "Carlo e Vera Wagner" è stato partner di un progetto di alternanza scuola-lavoro che ha coinvolto due allieve del Liceo Petrarca di Trieste, impegnate nella ricerca preliminare e nella presentazione del progetto ai loro compagni di scuola. Studenti e studentesse dello stesso Liceo, infatti, durante la cerimonia di installazione leggeranno alcuni brani di testimonianze.
Grazie alla collaborazione e al sostegno del Comune di Trieste e all’autorizzazione della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, quattro siti in città ospiteranno le prime pietre triestine (in arrivo altre dodici l'anno prossimo):
Via San Francesco 19
Luogo di lavoro di Carlo Morpurgo (Trieste, 1890 - Auschwitz, 1944).
Piazza Giotti 1
Abitazione della famiglia Berger/Montanari: Eugenio detto Giacobbe Berger (Pecs, 1867 - Auschwitz, data ignota), la moglie, Adele nata Rumpler (Budisov, 1879 - Auschwitz, data ignota), il nipotino Alberto Montanari (Trieste, 1936 - Auschwitz, data ignota).
Piazza della Borsa 4
Abitazione della famiglia Marcheria: Ernesto (Trieste, 1898 - Auschwitz, 1944), la moglie Anna nata Nacson (Corfù, 1903 - Auschwitz, 1943), i figli Giacomo (Trieste, 1926 - liberato a Dachau), Raffaele (Trieste, 1927- Auschwitz data ignota), Ida (Trieste, 1929 - liberata a Ravensbrück) e Stella (Trieste, 1930 - liberata a Ravensbrück).
Piazza Cavana 3
Abitazione della famiglia Vivante: la madre Sarina nata Salonicchio (Corfù, 1891 - Bergen-Belsen, 1945) e i figli Giulia (Trieste, 1916 - Bergen-Belsen, 1945), Ester (Trieste, 1918 - Bergen-Belsen, 1945), Enrichetta (Trieste, 1921 - Bergen-Belsen, 1945), Moise (Trieste, 1925 - Bergen-Belsen, 1945) e Diamantina (Trieste, 1928 - liberata a Bergen-Belsen).
La cerimonia di installazione inizierà alle ore 15 in via San Francesco 19, sotto il portico della Sinagoga, con la presentazione dell'iniziativa e i saluti delle Autorità; proseguirà in Piazza Giotti e Piazza della Borsa per concludersi (indicativamente alle ore 18) in Piazza Cavana alla presenza dell’unica sopravvissuta tra le persone ricordate con le pietre d’inciampo: Diamantina Vivante Salonichio. In Piazza della Borsa alcuni allievi ed allieve del Liceo Petrarca di Trieste leggeranno brani delle testimonianze di Ida e Giacomo Marcheria.