Revoltella suona Jazz: "Quando il jazz e lo swing si suonavano di nascosto"
Giovedì 30 aprile, nell'auditorium del museo Revoltella, alle ore 20.30
Concerto "Verboten Musik- Quando il jazz e lo swing si suonavano di nascosto". Trio jazz con voce recitante. Repertorio musicale ispirato alla musica più amata dai giovani del tempo che nell'Europa delle dittature e della guerra era proibita.
Il Comune di Trieste, come molte altre città italiane, ha deciso di riservare uno spazio alla musica come più alta espressione di libertà per il 70 esimo anniversario della Liberazione. L’Area Educazione, Università, Ricerca, Cultura e Sport del Comune, in collaborazione con IRSML FVG (istituto regionale per la storia del movimento di liberazione) e Cooperativa Bonawentura, invita i cittadini all’auditorium del Museo Revoltella per un concerto jazz e swing per giovedì 30 aprile alle 20.30.
Il trio Morpurgo/Zullian/Colussi rivisita un repertorio swing degli anni 30 e 40 che include tra gli altri autori quali George Gershwin, Duke Ellington e Cole Porter.
Il trio è composto da tre musicisti della regione attivi nella scena nazionale del Jazz: Riccardo Morpurgo (pianoforte) Luca Colussi ( batteria) e Andrea Zullian (basso elettrico). Singolarmente ognuno ha prodotto dei cd e portato avanti l’ attività musicale in varie formazioni. Andrea Zullian ha appena inciso un cd in quartetto a suo nome: Aspettando E.T. Riccardo Morpurgo ha in attivo sette cd di cui due in trio ed uno in piano solo. Quest’ultimo dal titolo “ Dove è il Nord” per l’etichetta Caligola records ha ricevuto buonissime critiche dalle riviste “Alias” del Manifesto, la rivista on line Allaboutjazz e Jazzitalia. Luca Colussi oltre a vantare un vastissimo numero di collaborazioni è uscito con un cd del quartetto XY Quartet posizionandosi secondo nella classifica della rivista Jazzit nel 2014. Contemporaneamente fanno tutti e tre parte della Nienteband per il Pupkin Kabarett del Teatro Miela di Trieste.
La voce recitante di Alessandro Mizzi, attore triestino di grande formazione "fisica" con significative esperienze nel cinema e nel teatro che si considera un attore drammatico prestato al Kabarett, ci racconta come la musica jazz e swing sia stata contrastata nell'Europa delle dittature e della guerra. Le regole imposte dal regime nazista prevedevano per esempio che i pezzi in ritmo di foxtrot (il cosiddetto swing) non devono superare il 20% del repertorio delle orchestre da accompagnamento e da ballo e che le composizioni cosiddette jazz possono contenere al massimo il 10% di ritmo sincopato; che nel cosiddetto repertorio jazz deve essere data priorità a pezzi in tonalità maggiore e i cui testi esprimano gioia di vivere piuttosto che testi tristemente ebrei e, per quanto riguarda il tempo, si dia preferenza a composizioni vivaci piuttosto che a quelle lente cosiddette blues; che è vietato l'uso di strumenti alieni allo spirito Germanico (cosiddetti campanacci, flexatone, spazzole, ecc...) e di tutte le sordine; sono inoltre proibiti gli assoli di batteria più lunghi di mezza battuta in un ritmo di quattro quarti (eccetto nelle marce di stile militare), il pizzicato degli archi, l'uso dei sassofoni di tutte le tonalità e l’improvvisazione vocale.
Già dal 1928 in Italia venivano pubblicati articoli che contenevano espressioni come la seguente: "è nefando e ingiurioso per la tradizione e per la stirpe riporre in soffitta violini e mandolini per dare fiato a sassofoni e percuotere timpani secondo barbare melodie che vivono soltanto per le effemeridi della moda. È stupido, ridicolo e antifascista andare in sollucchero per le danze ombellicali di una mulatta o accorrere come babbei ad ogni americanata che ci venga da oltreoceano." (Carlo Ravasio sul Popolo d'Italia).
Ingresso libero e gratuito.