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Mondiali: le speranze dei croati triestini

Chi a casa, chi in stazione Rogers o all'Acquedotto in viale XX settembre, i tifosi da Trieste (Croati e non) si preparano a seguire l'evento

Stasera alle 20 la Croazia e la Russia si contenderanno la vittoria ai quarti di finale dei mondiali 2018. Chi da casa in Tv, chi in un locale cogli amici (ci saranno degli schermi in Stazione Rogers e all'Acquedotto), i tifosi della Croazia pronti a seguire il match a Trieste non saranno in pochi. 

Così commenta Jordi, studente di lingue: «Non sarà una partita facile perché siamo molto forti in attacco e abbiamo difficoltà con le squadre dalla difesa potente, come la Nigeria e, appunto la Russia».

«Io non riuscirò a vedere la mia bella Croazia stasera - si rammarica invece Tatiana, di Abbazia, che stasera lavorerà in un negozio per la Notte dei Saldi - ma credo quest'anno si mertitino di arrivare fino alla fine, porterebbe un'ottima pubblicità al nostro paese, che in molti al mondo nemmeno conoscono. Spero che il titolare ci permetterà di tenere un pc con la partita in sottofondo, anche perché la mia collega è russa».

Ofelia, di Umago, tornata nella sua città solo per seguire la partita, ritiene una grande conquista quanto fatto finora dalla squadra: «Un gran risultato per uno stato molto piccolo. Siamo dei grandi combattenti, bravi in molti sport, e quando ci impegnamo in qualcosa vogliamo portarla a termine ad ogni costo. Sono felicissima, finora abbiamo giocato bene, anche se con alti e bassi, e ci meritiamo la vittoria».

Riccardo, invece, è triestino di origini istriane e supporterà la Croazia da un locale pubblico: «Prevedo una partita difficile e molto giocata, la Russia è bella forte e come sempre sarà concentrata soprattutto sul non subire gol. Oltre al fatto che gioca in casa e aavrà un gran supporto». 

Discordante il parere di Katarina, Croata, che ha preparato tutto per una riunione casalinga con tanti amici e connazionali: «La Russia non è al nostro livello, credo che la vittoria sarà nostra e se lo aspetta tutto il paese, anche se non sarà semplice perché i ragazzi hanno dato tutto nelle altre partite»

Anche molti triestini, dopo aver visto sfumare il sogno azzurro, hanno ripiegato sulla vicina e familiare Croazia. È il caso di Luigi, che commenta: «Quando l’Italia non gioca ci sono immediatamente due reazioni: la prima è quella di pancia, ovvero sperare che perdano le squadre ‘antipatiche’ come Germania, Francia e Spagna. Poi ci sono i pensieri razionali, come la tecnica. Penso che la Croazia sia una squadra che meriti di arrivare in finale. Hanno pochissimi abitanti e sono riusciti a fare un bel mondiale. Dovremmo imparare da loro».

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