"Il teatro che fa la differenza", il Bobbio in collegamento con il Regno Unito
Giovedì 16 febbraio appuntamento al teatro Orazio Bobbio alle 18 con “Il teatro che fa la differenza!”, un progetto ideato e diretto da Francesco Paolo Ferrara, realizzato dalla Contrada-Teatro Stabile di Trieste con il sostegno della Fondazione Kathleen Foreman Casali; un’iniziativa che ha come finalità la condivisione dell'esperienza teatrale, la promozione della salute e l’integrazione tra tutti gli appassionati di teatro inclusi anziani, giovani, disabili e, da quest’anno, anche immigrati.
Una sfida creativa, artistica ed educativa che ha coinvolto una ventina di soggetti - grazie anche alla collaborazione dell’Istituto regionale “Rittmeyer” per i ciechi, l’ICS ufficio rifugiati onlus, Duemilauno Agenzia sociale, Associazione Sklad Mitja ?uk e La Quercia Società Cooperativa Sociale - che hanno lavorato sulla ricerca di un linguaggio comune, individuato nella lingua italiana dei segni. Con questo strumento comunicativo, che stimola la fantasia e consente l’elaborazione di un vocabolario universale, la socializzazione tra i membri della compagnia si è sviluppata in un modo diverso da quello comune, sfociando in una originale messinscena teatrale dove si è creata una sinergia di forte empatia anche attraverso la corporalità e la capacità comunicativa dei soggetti coinvolti.
La Contrada, che ha da sempre rivolto una particolare attenzione a progetti di formazione, vede tra le novità in questa sua terza edizione la partecipazione di ragazzi provenienti dall’Afganistan e dal Pakistan. Ulteriore elemento inedito è il gemellaggio con il progetto artistico “Connections Project" dell'artista inglese Bridget Townsend, la cui attività ha tra gli obiettivi quello di condividere tecniche artistiche con gli assistiti della casa di riposo Culliford House della città di Dorchester affinché possano esprimersi attraverso l'arte. Così i partecipanti dei due gruppi, quello di Trieste e quello inglese, si sono conosciuti attraverso la lingua dei segni italiana e britannica dialogando con videochiamate via internet che di fatto li hanno “connessi”.
Le prime due edizioni del progetto laboratoriale sono andate in scena nel dicembre del 2014 e del 2015 dopo un percorso volto a porre le basi della conoscenza della Lis. L'appuntamento di giovedì 16 febbraio permetterà al pubblico di assistere ai risultati di quattro mesi e mezzo di lavoro che hanno visto la partecipazione, insieme, di persone con disabilità, anziani, attori professionisti, persone normodotate, che hanno confermato la volontà di proseguire un percorso aggregativo con un gruppo aperto in continua espansione.
Il progetto aperto a tutti, proprio per abbattere le barriere che solitamente si incontrano nella quotidianità, “Il teatro che fa la differenza!”, sarà uno spettacolo adatto a grandi e piccini e si snoderà tra alcuni brani tratti dalle fiabe di Hans Christian Andersen, toccherà il racconto popolare inglese di “Giacomino e la pianta di fagioli”, la regina Grimilde di Biancaneve e Peter Pan, Barbablù, “Aladino e la lampada meravigliosa” riadattato in curdo per arrivare a testi più moderni come “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Quest'anno, infatti, il laboratorio ha seguito come percorso i testi della letteratura per ragazzi avvicinando così i partecipanti sia alla sperimentazione di piccole frasi in Lis che alle emozioni, recitando piccoli monologhi o dialoghi estratti dai testi delle fiabe.
Sul palco Enza De Rose, Alice Ferrarese, Licia Fiorini Pizzamei, Matteo Fragiacomo, Elena Husu, Melita Malalan, Annalisa Perini, Olivia Perotti, Fabiana Pisano, Sergio, Rabar Sherzad, Michel Tomasevich, Bruna Tonchella, Fiorella Vitalba, Sara Zanni e Fabio Zulian, con la voce di Aino-Ud-Din Dawar diretti da Francesco Paolo Ferrara.
La rappresentazione sarà preceduta da una breve esibizione dell'Associazione Sklad Mitja ?uk. L'ingresso è gratuito.