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Il Carso gioca la carta del Geoparco per entrare nell'Unesco

La Regione, il Servizio Geologico Regionale e il GAL lavorano assieme per tentare di far parte della rete mondiale dei geoparchi sotto l'egida della celebre istituzione. Scoccimarro: "Importante iniziare col piede giusto". Ancora bloccati quattro milioni di euro stanziati per il GAL

Il Carso si candida per diventare patrimonio dell’umanità e per farlo ha bisogno della realizzazione concreta del suo Geoparco, un progetto dell’Istituto Geologico del Friuli Venezia Giulia, affidato al Gruppo Azione Locale e che ulteriormente necessita dell’impegno della Regione. È questo in sintesi il messaggio lanciato durante la conferenza stampa di oggi 17 maggio, alla quale sono intervenuti gli esponenti delle tre realtà che dovranno gestire l’ambizioso progetto.

La posizione dell'assessorato all'Ambiente

“Il valore scientifico di questo progetto – ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente Fabio Scoccimarro – è innegabile ed è importante iniziare con il passo giusto.  Il Carso è un bene di tutti e deve essere condiviso, sia esso di qua o al di là del confine”. Il Geoparco ha nel Servizio Geologico Regionale uno dei partner più importanti. Il suo direttore, Fabrizio Fattor, è intervenuto alla conferenza stampa.

L'impegno del Servizio Geologico Regionale

“Sono diversi i livelli su cui stiamo lavorando. Si va dall’attività di allestimento del centro visite di Basovizza, alla realizzazione di un volume che possa descrivere la geologia del parco, dai corsi di formazione per guide specifiche e naturalmente alla candidatura Unesco”.

“Tutto ciò non può funzionare senza uno sviluppo sostenibile – ha continuato Fattor – e attraverso la conservazione e la tutela si può anche arrivare ad una crescita economica del territorio. Sono 12 i comuni italiani che fanno parte di questo parco fin dal settembre del 2017 e 17 invece quelli sloveni. Questo significa – ha concluso il direttore del SGR – che l’obiettivo è perseguibile, grazie al lavoro di crescita dal basso a cui il GAL lavora da anni, anche a livello internazionale con i colleghi sloveni”.

"Lavoriamo a progetti partecipati che nascono dal basso"

Il Carso è un dedalo di sentieri in superficie, ha fiumi sotterranei e cavità nascoste, campi solcati e tutto ciò che lo rende adatto alla geodivulgazione delle sue diversità. “Da quattro anni cerchiamo di far parlare tra di loro i diversi imprenditori e le realtà private che vivono il Carso” così David Pizziga, direttore del Gruppo Azione Locale Kras. “Ciò che vogliamo fare è continuare ad accrescere la consapevolezza negli imprenditori a cui siamo vicini grazie soprattutto alla loro stessa collaborazione”.

Enrico Milič del GAL ha annunciato la stesura del manifesto del Geoparco. “Si tratta di un documento firmato per il momento da 30 imprenditori e che certifica la loro volontà di impegnarsi a fondo per il territorio”. Il Carso è stato per moltissimo tempo il luogo dove la sensazione dominante era l’abbandono. “Oggi siamo in una fase in cui tutto questo sta cambiando – ha continuato Milič – e se un tempo molti lavoravano senza guardare al vicino, oggi si può dire che non è più così”. In tutto questo le istituzioni hanno sempre fatto fatica a considerare il Carso come un’opportunità.

“La realtà è che il territorio ci unisce – ha spiegato Milič – e il manifesto è una delle espressioni di questa condivisione. Abbiamo quindi voluto racchiudere l’unità del Carso, la sua valorizzazione e la sua eccellenza in sette valori precisi”.

I valori del manifesto e i quattro milioni "bloccati"

Naturalità, collaborazione, innovazione, tutela e unicità, sostenibilità, l’essere transfrontalieri e l’accessibilità, questi i punti da cui il GAL parte per promuovere il Carso. Quel Carso che tuttavia vede quattro milioni di euro di finanziamenti europei stanziati e bloccati da qualche anno, a causa della mancata redistribuzione sul territorio regionale da parte di Roma. Se mai si dovesse sbloccare questa impasse – che tra le altre riguarda diverse realtà su tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia – quella cifra potrebbe essere utilizzata, come ha risposto il direttore del GAL alla nostra domanda, “per il Geoparco, perché ritengo che quei finanziamenti destinati ad altri progetti, possano camminare in parallelo senza nessun problema”.

Alle 30 aziende che già hanno firmato il manifesto dovrebbero aggiungersene altre quest’estate.

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