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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Viaggio tra le isole dell'Adriatico, Sansego e i suoi misteri

Iniziamo oggi una serie di puntate che raccontano le isole di "casa nostra". In questo primo reportage, l'affascinante panettone di sabbia di una delle isole meno conosciute dell'Adriatico orientale. Tra canne, migrazioni di gruccioni e un vino tutto suo

Il cartografo olandese Christiaan Sgrooten alla fine del Cinquecento ebbe la fortuna, e l’intuizione di mappare per primo l’insediamento dell’isola di Sansego. Quest’isola rimase nascosta dalle mappe per moltissimo tempo e, come ogni isola che si rispetti, nel suo passato ha dato vita ad un’atmosfera tutta sua. Quando infatti si mette piede per la prima volta sul molo dell’isola, dopo aver vissuto l’attraversata da Lussinpiccolo oppure arrivando da nord, ci si può imbattere in un vero e proprio bazar adriatico. Sul molo infatti si accalcano le famiglie dell’isola, armate di carriole, borse e larghi sorrisi.

Il molo

Il traghetto si trasforma nel mezzo che trasporta i generi di prima necessità che andranno a far bella mostra sugli scaffali di una piccola bottega, o ad aiutare i ristoranti presenti a Sansego. L’ordinata confusione che si genera sul molo ridisegna amabilmente la mediterraneità, nel vociare chiassoso che copre, fortunatamente, il bisogno contemporaneo di precisione.

L’esodo verso l’America

Anche su quest’isola le vicende della Seconda guerra mondiale provocarono conseguenze non da poco. Da Sansego infatti emigrarono moltissimi residenti e quasi tutti “finirono” la loro corsa negli Stati Uniti, e più precisamente nella zona tutt’attorno alla città di New York e la cittadina di Hoboken nello stato del New Jersey. Ancora oggi a distanza di più di 70 anni, durante la stagione estiva si possono ascoltare il vociare dei nipoti e pronipoti degli isolani emigrati oltre oceano.

La geologia e gli elementi naturali

Su quest’isola la vita ha un profumo diverso rispetto alle altre “sorelle” delle Absirtidi. Sansego infatti, dal punto di vista geologico potrebbe essere una sorta di panettone sabbioso appoggiato su una base calcarea. Crescono canne, migrano i gruccioni (prima dell’estate) e se si è abbastanza fortunati ci si può imbattere anche nel falco pellegrino.

L’isola è estremamente fertile e, tutto ciò resta ancora ad oggi un vero e proprio mistero: Sansego infatti non possiede corsi d’acqua, né laghi che possano garantire l’umidità necessaria alle piante. Nonostante ciò, sull’isola si è sempre coltivato un po’ di tutto (come testimoniano i terrazzamenti che dal traghetto si possono intravedere).

Il paese: Sansego "alta" e Sansego "bassa"

L’insediamento abitativo di Sansego è suddiviso in due parti: la zona storica è quella cosiddetta “alta” dove si trovano la chiesa di San Nicola, il cimitero e poche decine di abitazioni. Tra le stradine di questa zona si trova una cantina, perché su quest’isola viene prodotto un vino particolarissimo che leggenda vuole sia sopravvissuto alle grandi epidemie di filossera, responsabili della scomparsa dei vitigni autoctoni di molte parti d’Europa nel XIX secolo.

Le viti infatti sono molto basse rispetto a quelle che si possono trovare in qualsiasi altra regione italiana; sull’altipiano, tra le cisterne per la raccolta dell’acqua e gli asparagi selvatici, nasce e cresce l’uva che poi verrà vendemmiata e da cui vedrà la luce un vino molto particolare.

I cognomi e l’esodo verso il New Jersey

Come ogni isola i residenti portano pochi cognomi. Sansego è la patria dei Tarabocchia, dei Picinich, dei Bussanich e dei Morin, in una parziale citazione dei casati sansegoti. I cognomi sono in questo caso riportati nella dicitura italiana, come d’altronde si possono trovare ancora oggi sulle lapidi dell’affascinante campo santo dell’isola.

Una curiosità molto particolare legata all’esodo dei sansegoti è che quando giunsero negli Stati Uniti, molti di essi si dichiararono italiani e non jugoslavi. La ragione di questa particolarità forse potrebbe trovare risposta nell’influenza del ventennio fascista appena conclusosi, o perché dichiarandosi italiani ad Ellis Island (la quarantena prima di sbarcare sul suolo statunitense) le procedure per l’accoglimento avrebbero potuto rivelarsi più semplici rispetto al dichiararsi cittadini della Repubblica Socialista Federativa Jugoslava. Sansego, l’isola dei misteri.

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