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Accessibilità per tutti: presentata la "Carta di Trieste" patto per la tecnologia e l'interoperabilità al servizio delle persone.

Accessibilità per tutti, l'intelligenza artificiale in sanità e le innovazioni tecnologiche per l'assistenza socio-sanitaria senza barriere e senza confini, questi i presupposti della Carta di Trieste presentata in questi giorni all’Ospedale di Cattinara.

Immaginando che sia la risposta al cittadino a guidare la riorganizzazione del sistema pubblico per garantire la qualità della risposta, ASUITs partecipa, insieme ad altri partner, ad un'iniziativa inter-istituzionale e multidisciplinare denominata "Accessibility for All", Accessibilità per tutti, collegata con i vari programmi di invecchiamento sano e attivo e con le altre progettualità messe in campo per dare risposta alle condizioni di fragilità.

La Carta di Trieste nasce con l’obiettivo di superare le barriere e le frontiere negli ambienti di cura e di vita con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e delle innovazioni tecnologiche.

Scienziati, ricercatori, medici, operatori socio-sanitari, si sono incontrati per approfondire e governare gli effetti delle trasformazioni digitali nel settore socio-sanitario a vantaggio delle persone e per condividere linee di indirizzo delle politiche di superamento delle patologie invalidanti, delle disabilità fisiche e mentali e delle barriere architettoniche, tramite l’ottimale utilizzo delle tecnologie più avanzate al fine di metterle a disposizione delle persone con disabilità e non solo, nei luoghi di cura e negli ambienti di vita e di lavoro.

Ognuno di noi può sperimentare nel corso della propria vita una condizione di disabilità in relazione a problemi di salute duraturi, o quali conseguenze, più o meno permanenti.

Anche l’indisponibilità di risorse, comprese le tecnologie, va considerata una “barriera”, a tal fine si vuole garantire l’accessibilità ai servizi con la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, per erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie o configurazioni particolari.

In questo percorso e con queste prospettive, la “Carta di Trieste” vuole andare oltre le barriere e continuare a sviluppare la Telemedicina e le altre soluzioni di ICT capaci di trasmettere a distanza informazioni fondamentali, di carattere sanitario, per connettere sempre più la persona con cronicità, pluri-patologie e disabilità, in particolare presso la propria abitazione, al network di assistenza domiciliare e dei percorsi di cura, gestiti dal servizio sanitario e dagli Enti locali, con la finalità della continuità delle cure e dell’assistenza.

Un tanto perché un prodotto, servizio, città, politica adeguata per una persona disabile, favorisce una migliore qualità della vita per tutte le persone in generale.

Le politiche per la disabilità vanno, infatti, considerate in un contesto di benessere collettivo, per dare vita ad una “politica sistemica”, ovvero una strategia inter istituzionale e multidisciplinare, che comprenda la pianificazione accessibile, la Domotica, la domiciliarietà innovativa e l’invecchiamento sano e attivo.

Tutte le Autorità locali sono state, pertanto, invitate a investire risorse e a pianificare, governare e incentivare lo sviluppo di efficaci servizi sanitari e socio-assistenziali che utilizzino in modo adeguato e scientificamente valido le ICT.

E’ necessario che tale impegno sia largamente condiviso e praticato per raggiungere l’obiettivo collettivo di Zero Barriere e Zero disabilità nel 2030.

CREAUS/GP

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