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Amiloidosi: ricordiamoci di cercarla

Il 6 aprile presso l'Hotel NH a Trieste, Corso Cavour 7. L'amiloidosi è una malattia sistemica che può coinvolgere in maniera estremamente variabile tutti gli organi e gli apparati, dando di volta in volta quadri clinici di difficile interpretazione in quanto aspecifici, sfumati, mutevoli nel tempo.

L'amiloidosi è una malattia sistemica che può coinvolgere in maniera estremamente variabile tutti gli organi e gli apparati, dando di volta in volta quadri clinici di difficile interpretazione in quanto aspecifici, sfumati, mutevoli nel tempo.

La frammentazione delle conoscenze della medicina moderna fa sì che ogni specialista si confronti con uno solo dei mille pezzi del puzzle che per definizione fanno parte della patologia, ed è spesso difficile fare un passo indietro per riuscire a inquadrare nella sua interezza il paziente per una diagnosi tempestiva. Anche per questi motivi la vera incidenza dell'amiloidosi non è chiara, ed è certamente più elevata di quanto finora creduto.

Le recenti prospettive terapeutiche inoltre hanno riacceso vivo interesse in questo campo, nell'ottica di poter concretamente modificare l'aspettativa e la qualità di vita di pazienti finora destinati a una prognosi severa.

Questo incontro vuole trasmettere a clinici di tutte le estrazioni le più nuove conoscenze nell'ambito dell'epidemiologia, della fisiopatologia, della diagnostica e della terapia dell'amiloidosi dal punto di vista del cardiologo, del neurologo e dell'ematologo, con il supporto di casistica clinica paradigmatica ed esperienza diretta per creare un punto di contatto tra gli specialisti e un percorso di diagnosi e cura condiviso, mettendo al centro le esigenze di pazienti delicati di difficile gestione.

Il convegno riunirà i massimi esperti nazionali a parlare di amiloidosi. L’intento è quello di focalizzare l’attenzione su una malattia ritenuta fino a qualche anno fa molto rara, orfana di terapie e a prognosi invariabilmente infausta. Negli ultimi anni l’avanzamento delle conoscenze ha aperto orizzonti su nuove possibili terapie che si devono basare su un approccio multidisciplinare che consenta una diagnosi precoce e specifica della malattia, verosimilmente molto più frequente di quanto ritenuto in passato. L'incontro è coordinato dal prof Marco Merlo della SC Cardiologia ASUITS.

CREAUS/PC/ss

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