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Donazione di midollo osseo, Noemi Batki testimonial d’eccezione

La tuffatrice Noemi Batki si è recata oggi al Centro Trasfusionale dell’Ospedale Maggiore di Trieste per essere iscritta nel registro donatori di midollo osseo

La tuffatrice Noemi Batki supporta ASUITs e ADMO (Associazione Donatori di Midollo Osseo) nel sensibilizzare la popolazione, in particolare i giovani tra i 18 e 35 anni, alla donazione del midollo osseo. Un supporto importante per continuare a parlare della donazione di cellule staminali emopoietiche (CSE): nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione, sono poche le persone ben informate sulla donazione, tanto che la maggior parte confonde ancora il midollo osseo con il midollo spinale.

Inoltre, c’è la necessità di avere sempre nuovi iscritti al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo, che vadano a sostituire gli iscritti che invecchiano con il passare del tempo: è stato dimostrato che più giovane è il donatore, migliori sono le possibilità di riuscita del trapianto.

Solo avendo a disposizione un numero estremamente ampio di potenziali donatori è possibile procedere con il trapianto in tempi rapidi, il che aumenta le possibilità di guarigione per il paziente, ma potenzia anche l'effetto negativo di eventuali incompatibilità. Pertanto occorre avere a disposizione donatori giovani, completamente compatibili e subito disponibili. 

Aumentano le famiglie con un unico figlio, quindi sempre meno pazienti potranno avvalersi di un donatore in ambito famigliare ed avranno bisogno di un donatore compatibile identificato attraverso il registro. In una società sempre più multietnica come la nostra, con bambini adottati e matrimoni misti, è inoltre importante sensibilizzare e reclutare donatori di etnie diverse da quella caucasica, in quanto le altre etnie sono poco presenti nei registri e quindi i pazienti non caucasici fanno fatica a trovare un donatore completamente compatibile. 

Aumentano le indicazioni al trapianto di midollo osseo, quindi si prevede un aumento di trapianti con un conseguente aumento della richiesta di donatori, ma grazie ai nuovi protocolli trapiantologici, che prevedono terapie sempre meno tossiche, è aumentato anche il limite di età per poter accedere al trapianto.

LA DONAZIONE DI MIDOLLO OSSEO E CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE DA DONATORE VOLONTARIO PROVENIENTE DALLE PROVINCE DI TRIESTE E GORIZIA

Il Centro Donatori di midollo osseo di Trieste e Gorizia nasce nel 1990 e, ad oggi, conta circa 2850 potenziali donatori.

Ad aprile di quest’anno il Centro Donatori ha raggiunto la trentesima donazione di cellule staminali emopoietiche / midollo osseo da donatore non consanguineo del Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR, Italian Bone Marrow Donor Registry).

Questo è motivo di orgoglio per tutti gli operatori del Programma Trapianti di Trieste che vede la stretta collaborazione tra il Dipartimento di Medicina Trasfusionale dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste (ASUITS) e il Centro Trapianti dell’I.R.C.C.S. Burlo Garofolo che, assieme all’Associazione Donatori di Midollo Osseo (ADMO) di Trieste e Gorizia, e all’Associazione dei Genitori dei malati emopatici – Friuli Venezia Giulia (AGMEN-FVG) lavorano quotidianamente per arruolare candidati alla donazione, verificarne l’idoneità alla donazione una volta identificato un paziente compatibile e seguirlo nel percorso di donazione e nei dieci anni successivi alla donazione.

Delle 30 donazioni effettive hanno beneficiato 22 pazienti Italiani e 8 pazienti di altri paesi europei. I 30 donatori, 10 donne e 20 uomini, avevano, al momento della donazione, un’età compresa tra 21 e 47 anni. L’origine delle cellule staminali è stata, in 20 casi, sangue midollare e, nei restanti 10, sangue periferico dopo mobilizzazione.

Queste 30 donazioni hanno rappresentato, per i pazienti che ne hanno beneficiato, la concreta possibilità di guarigione da gravi patologie oncoematologiche difficilmente guaribili senza il trapianto.

LA DONAZIONE DI MIDOLLO OSSEO AI FINI DI TRAPIANTO: UN PICCOLO GESTO CHE PUÒ SALVARE UNA VITA.

Che cos’è il midollo osseo e perché viene trapiantato?

 Il midollo osseo è un tessuto dall’aspetto simile al sangue che si trova principalmente all’interno delle ossa piatte del nostro organismo (creste iliache, sterno, ecc) e nelle estremità delle ossa lunghe (femore, omero); esso, oltre ad altre cellule accessorie, contiene le cellule staminali emopoietiche (CSE) che danno origine a tutte le cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). Proprio per questo motivo il trapianto di midollo osseo viene chiamato anche trapianto di cellule staminali emopoietiche.

Per quali patologie è indicato?

Le indicazioni al trapianto sono molteplici e spaziano dalle patologie onco-ematologiche ai disturbi congeniti del metabolismo, alla talassemia, all'anemia falciforme, oltre che ad alcune malattie autoimmuni ed a certi tumori solidi. Per una buona parte di queste patologie, il trapianto rappresenta l’unica terapia in grado di guarire il paziente.

Come si svolge il trapianto?

La procedura di trapianto prevede la raccolta delle cellule staminali emopoietiche da un individuo sano ed il loro successivo trasferimento, mediante trasfusione, nel paziente, previa distruzione del midollo preesistente con chemioterapia e radioterapia.

Le cellule staminali sane, una volta infuse, raggiungono da sole le sedi di propria pertinenza dove, in breve tempo, iniziano a produrre cellule del sangue con le caratteristiche del donatore.

Come avviene il prelievo di midollo?

La raccolta delle cellule staminali dal donatore può avvenire o mediante prelievo del midollo osseo dalle creste iliache in anestesia generale o epidurale, oppure mediante una procedura di aferesi che isola le cellule staminali emopoietiche direttamente dal sangue del donatore. Questa procedura prevede la somministrazione, nei cinque giorni precedenti la raccolta, di un farmaco che stimola la mobilizzazione delle CSE dal midollo osseo al circolo sanguigno.

Si può donare a chiunque?

Perché il trapianto abbia successo, il donatore deve essere “compatibile” al ricevente, deve cioè esprimere sulla superficie delle sue cellule alcune proteine che devono essere uguali o il più possibile simili a quelle del paziente, altrimenti si instaurano delle complesse reazioni immunitarie che portano al fallimento del trapianto. L’informazione per la costruzione di queste proteine è contenuta nei geni HLA. Tutti i candidati al trapianto di CSE vengono pertanto caratterizzati per questi geni (tipizzazione HLA), allo scopo di trovare un donatore compatibile.

Chi è il donatore ideale?

Il migliore donatore per un paziente è costituito da un fratello che ha ereditato gli stessi geni HLA dai genitori, eventualità che si verifica con una probabilità di 1 su 4. Purtroppo, a causa della scarsa numerosità delle famiglie, solo nel 30% dei casi si trova un donatore in ambito familiare. Nel rimanente 70% dei casi si deve invece ricorrere ad un donatore esterno alla famiglia. Proprio per far fronte a questa necessità, sono nati i Registri dei donatori di midollo osseo che raccolgono, nell’assoluto rispetto della privacy, i dati di migliaia di persone sane che hanno dato la loro disponibilità a donare gratuitamente ed in forma anonima il proprio midollo osseo. E’ importante che il numero di potenziali donatori di midollo osseo sia il più elevato possibile, in quanto, a causa dell’estrema polimorficità (diversità) del sistema HLA, le probabilità di trovare un donatore compatibile variano da 1:1000 ad 1:100000, a seconda delle caratteristiche genetiche del paziente.

Quanti sono i donatori registrati?

Ad oggi, in tutto il mondo, il numero totale degli iscritti ai diversi Registri Nazionali ammonta a circa 31 milioni di questi, 392.873 sono gli iscritti al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR, Italian Bone Marrow Donor Registry) che hanno al loro attivo 3791 donazioni (dati aggiornati al 31 dicembre 2017).

Chi si può iscrivere nel registro donatori?

Può iscriversi al Registro Italiano qualunque persona in buone condizioni di salute, di età compresa tra i 18 ed i 35 anni e con peso superiore o uguale ai 50 chilogrammi.

Dove rivolgersi per diventare donatore?

Chi desiderasse diventare donatore, lo può fare rivolgendosi ai Centri per la donazione di sangue dei Servizi trasfusionali della Regione. Qui, il potenziale donatore, dopo un colloquio con un medico per la verifica della sua idoneità a donare, viene sottoposto ad un prelievo di sangue per la tipizzazione HLA. Una volta completata la tipizzazione, i dati del donatore vengono inseriti nel database dell’IBMDR, dove il donatore rimane iscritto fino al compimento dei 55 anni. Qualora il potenziale donatore risulti compatibile con un paziente, viene contattato dal Centro Donatori che accerterà nuovamente la sua disponibilità e la sua idoneità fisica ad un’eventuale donazione e, se la richiesta viene confermata, avvierà l’iter che porta alla donazione effettiva. Ulteriori informazioni sulla donazione di midollo osseo possono essere ottenute consultando il sito dell’IBMDR (www.ibmdr.galliera.it), o quello dell’Associazione Donatori di Midollo Osseo (ADMO, www.admo.it), che è nata con l’obiettivo di informare e sensibilizzare le persone su questo tema.

Nelle province di Trieste e Gorizia, la caratterizzazione genetica dei donatori per la loro iscrizione al Registro viene eseguita dal Laboratorio di Tipizzazione Tissutale del Dipartimento di Medicina Trasfusionale dell’Area Vasta Giuliano-Isontina, che si trova presso l’Ospedale Maggiore. Il Laboratorio è infatti sede del Centro Donatori di midollo osseo TS01 (CDTS01). Il Laboratorio supporta inoltre l’attività di trapianto di midollo osseo della Struttura Complessa di Oncoematologia dell’Ospedale Infantile Burlo Garofolo mediante l’esecuzione di test genetici per la ricerca di donatori compatibili in ambito familiare e da Registri. Esso opera secondo gli Standards della European Federation of Immunogenetics e dalla World Marrow Donor Association, requisiti indispensabili per lavorare in ambito trapiantologico.

L’attività del laboratorio è sostenuta da ADMO-FVG che, dal 2002, finanzia una borsa di studio a favore di un tecnico di laboratorio o di un biologo per l’esecuzione dei test per l’arruolamento di nuovi donatori, e da AGMEN (Associazione Genitori Malati Emopatici Neoplastici) che dal 2010 finanzia una borsa di studio per l’introduzione di nuovi test per una migliore caratterizzazione della compatibilità donatore-ricevente.

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