Raccolta "bambini italiani", Citti: «Immediata rettifica pubblica dell'assessore»
«Stupito rispetto a una così palese espressione di discriminazione, tanto più grave perché espressa da un amministratore pubblico e nei confronti di minori»
«Stupito rispetto a una così palese espressione di discriminazione, tanto più grave perché espressa da un amministratore pubblico e nei confronti di minori»
La nuova norma potrebbe comportare una discriminazione indiretta a svantaggio delle persone disabili e delle loro famiglie appartenenti ai ceti sociali più bassi
Il garante ai diritti della persona Citti: «La pratica sportiva per i figli di immigrati, le "seconde generazioni", può promuovere l'inclusione sociale»
Walter Citti, Garante regionale per le persone a rischio di discriminazione, esprime forti perplessità sulla recente delibera della Giunta con la quale mantiene distinte e separate le sedi per la celebrazione dei matrimoni civili, rispetto a quella messa a disposizione per la costituzione delle unioni civili
Walter Citti auspicando che «sia fatta piena luce sul grave episodio di aggressione di una ragazza e siano accertate tutte le responsabilità individuali, ma l'imputazione sommaria di fatti e comportamenti criminosi a intere collettività di individui ci riportano ai periodi ed episodi più bui della storia europea»
Walter Citti, boccia categoricamente il rifiuto del Comune di Trieste di offrire, per le unioni civili tra persone dello stesso sesso, i medesimi servizi, ambienti, orari e tariffe predisposti con delibera comunale per la celebrazione dei matrimoni
Questo anche con la finalità che la futura stazione autocorriere possa ottemperare ai requisiti e standard di accessibilità, informazione e assistenza alle persone con disabilità previsti dal Regolamento europeo 181/2011 relativo ai diritti dei passeggeri nel trasporto interurbano
La circolare sottoposta all'attenzione di Walter Citti, Garante regionale per i diritti della persona con funzioni specifiche riferite alle persone a rischio di discriminazione, viene ritenuta illegittima e discriminatoria