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Gorizia non ha più la commissione per i rifugiati

Dopo la soppressione della commissione per i rifugiati di Gorizia si aprono nuovi scenari a livello regionale

La commissione territoriale di Gorizia per il riconoscimento dello status di rifugiato non c'è più e provoca soddisfazione nella politica di centrodestra isontina. II coordinamento comunale di Fratelli d'Italia afferma che "lo smantellamento della struttura prefettizia arriva in ritardo rispetto a quelle che erano le richieste della popolazione, che per anni ha dovuto sopportare il peso di un numero eccessivo di migranti sparpagliati in città. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire",  

Le parole del partito

"La ferma posizione di Fdi contro l'accoglienza a tutti i costi voluta da una certa sinistra e la difesa a spada tratta degli interessi dei goriziani portata avanti senza risparmio prima dal sindaco Romoli e poi dal successore Ziberna, hanno permesso di evitare che Gorizia diventasse una "Mecca dei clandestini": un obiettivo questo, al quale puntavano in molti, portatori di interessi economici e ideologici", indicano gli esponenti di Fratelli d'Italia. 

La chiusura del Nazareno

Le parole del questore Lorenzo Pillinini, secondo cui Gorizia è sempre meno attrattiva per i profughi e il "controesodo" di afghani e pakistani "impongono una riflessione sulle strutture di accoglienza ancora attive sul territorio della nostra città", indicano gli assessori di Fdi, Francesco del Sordi, Chiara Gatta e i consiglieri comunali Sergio Cosma, Alessio Zorzenon, e Luca Braulin. "A questo punto ci aspettiamo che a breve vengano attivate le procedure con la Prefettura per rendere a esaurimento i posti del Nazareno, in maniera di giungere alla sua chiusura.

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