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Accoglienza, Schiavone (Ics): «"Macchina del fango" della Lega: a Trieste tasso di riconoscimento elevatissimo»

Il presidente del Consorzio di solidarietà replica a Radames Razza (vicesegretario provinciale della Lega Nord): «A Trieste richiedenti dall'Afghanistan (95-97% di riconoscimento), iracheni (80% di riconoscimento), pakistani (58% di riconoscimento)»

«Non è mio interesse replicare alle bizzarre affermazioni del vicepresidente locale della Lega Nord bensì quello, più utile, di fornire ai lettori elementi utili di conoscenza a farsi una propria consapevole rappresentazione della realtà».

Gianfranco Schiavone, presidnete dell'Ics riporta alcuni dati sui riconoscimenti dello status di richiedente asilo: «Secondo i più recenti dati forniti dal Ministero dell'Interno (ottobre 2016) i tassi di riconoscimento delle domande di protezione in Italia, in sede amministrativa, si attestavano attorno al 43% (di conseguenza i dinieghi al 57%) con una indubbia diminuzione del tasso di riconoscimenti rispetto agli anni precedenti (a fine 2014 i dinieghi erano solo al 38%). Per giungere a una piena valutazione a questi dati andrebbero aggiunti gli esiti dei ricorsi che purtroppo non sono disponibili perché non elaborati statisticamente. Da diversi monitoraggi si può ritenere che a seguito del contenzioso in sede giurisdizionale il tasso di riconoscimento finale delle domande di protezione si attesti in una forbice compresa tra il 60 e il 65%. Il dato finale ovviamente contiene situazioni diversissime tra loro, andando da un tasso di accoglimento prossimo al 100% per le domande presentate da cittadini siriani a un tasso inferiore al 20% per cittadini senegalesi o kosovari. Nel caso delle tre principali nazionalità di richiedenti presenti a Trieste i tassi di riconoscimento sono elevatissimi già in prima istanza (quindi prescindendo dai ricorsi); per i richiedenti dall'Afghanistan si attesta addirittura alla totalità (95-97%) per i cittadini iracheni attorno all'80%, per i cittadini pakistani attorno al 58% (con alta variabilità rispetto alle aree di provenienza interne al Paese)».

«Anche tenendo conto che la lettura e l'analisi dei dati in questa materia non è facile ed è influenzata dal punto di vista dell'osservatore, è comunque del tutto evidente che quanto sostenuto dalla Lega Nord rappresenta un chiaro stravolgimento della realtà che non è eticamente giustificabile (Razza affermava che solo all'80% venisse riconosciuto lo status di rifugiato, ndr) e che un tempo avrebbe rappresentato un motivo di squalificazione della credibilità dell'interlocutore - continua Schiavone -. Oggi purtroppo non è più così perché l'obiettivo di alcune formazioni politiche non è il confronto, anche aspro, tra diverse idee, ma la gestione della “macchina del fango” azionata incessantemente e senza scrupoli. Ove la costante alterazione dei dati non fosse sufficiente si ricorre alla manipolazione, alla illazione e all'offesa gratuita nonchè alla diffusione di un clima di disprezzo verso chiunque operi in questo delicato settore di intervento sociale». 

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