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Armi a Polizia locale: opposizione frena su pistole in casa, contrasti nella maggioranza

I sindacati saranno auditi in commissione la settimana prossima, su richiesta di opposizione e Forza Italia. Disappunto della Lega. Perplessità diffusa sulla possibilità di tenere l'arma a domicilio, Morena (Sel): "Troppi femminicidi"

Sempre più acceso il dibattito sugli armamenti alla Polizia locale, una delibera che sarà votata il prossimo 26 novembre e che è stata discussa oggi, 13 novembre, in VI commissione. Subito è emersa l'esigenza di un confronto con le rappresentanze sindacali, richiesto dalle stesse sigle e dai consiglieri di Forza Italia Alberto Polacco e Michele Babuder. Qualche screzio all'interno della maggioranza tra Lega e Forza Italia sull'importanza della delibera, in particolare tra i consiglieri Everest Bertoli e e Bruno Marini, che ha definito la delibera "una priorità della Lega". Tuttavia, oltre che dai leghisti, l'opzione armamento viene fortemente sostenuta anche da Fratelli d'Italia, in particolare dal presidente di commissione Salvatore Porro, e da Lista Dipiazza.

L'opposizione ha poi dato sostegno a Forza Italia con una richiesta ufficiale, e i sindacati saranno quindi auditi in commissione martedì 20 "per approfondire tutti gli aspetti della delibera in oggetto, e poter votare con più consapevolezza". La richiesta è stata firmata da Paolo Menis, Elena Danielis, Alessandro Imbriani (M5S), Fabiana Martini, Marco Toncelli, Maria teresa Bassa Poropat (Pd), Roberto De Gioia (Verdi), Sabrina Morena (Sel).

Perplessità dal vicesindaco Polidori “Il testo della delibera è lo stesso dai tempi dell'ex vicesindaco Roberti e i sindacati sono sempre stati resi partecipi. Siccome nulla è stato cambiato dal testo concordato non avevo visto la necessità di fare ulteriori passaggi. Comunque ci confronteremo”.

Diversi i temi dibattuti alla presenza del comandante della Polizia locale Walter Milocchi che, insieme al vicesindaco, ha chiarito diversi punti. Innanzitutto le pistole dovrebbero essere date in dotazione a 100 vigili, per un totale di 2 pattuglie, che avrebbero così la possibilità di svolgere turni di notte (l'armamento, in questo caso, è obbligatorio per legge). I vigili così armati dovrebbero seguire un corso di 5 giorni, finanziato dalla regione (103 euro a operatore), ed è prevista per ognuno di loro una visita all'anno per accertare l'idoneità all'uso dell'arma basandosi su requisiti fisici e psicoattitudinali.

Almeno all'inizio l'armamento sarà su base volontaria e per gli agenti che si dichiareranno obiettori ci sarà la possibilità di passare a mansioni diverse da quella del presidio del territorio, in particolare in ufficio, qualora ci fossero posti vacanti per questi profili. Tuttavia Milocchi ha dichiarato che “L'arma viene data per legittima difesa. Chi ha iniziato la sua carriera in Polizia locale sapeva che in futuro avrebbe potuto essere armato, la possibilità è prevista da una legge del 1985 e nessuno dei nostri agenti è entrato in servizio prima di questa data”.

Le perplessità sono state avanzate su diversi temi, primo tra tutti, sollevato da Toncelli e a lungo commentato da opposizione e Forza Italia, la possibilità, per gli agenti, di portare la pistola a casa, come già accade per le altre forze dell'Ordine. Così ha obiettato Morena: “Abbiamo assistito, in Italia e nel mondo, a troppi femminicidi perpetrati da persone che tenevano le pistole a casa, inoltre 5 giorni di formazione potrebbero essere pochi, tenendo conto che nelle altre forze dell'ordine l'addestramento dura mesi".

Sull'ultimo punto Milocchi ha dichiarato che “Questi addestramenti prevedono non solo l'uso delle armi ma anche guida veloce e molto altro”, mentre sulla questione dell'arma a casa, Polidori ha risposto che “è un punto su cui si può ancora discutere ma non mi pare rilevante. Potrebbe essere scomodo per gli operatori tenere le pistole nella sede di lavoro, un notevole dispendio di tempo e meno efficacia nel servizio. E poi, perché riservare alla Polizia locale un trattamento diverso da quello delle altre forze dell'ordine? Spero non per mancanza di fiducia”.

Altro tema ancora in sospeso, le indennità previste per gli agenti che effettueranno il servizio notturno, punto di una certa rilevanza per cui sarà sicuramente necessario il confronto con i sindacati.

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