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Assessore Famulari (Politiche Sociali Comune ts): " Ennesima Prova di Discriminazione dei Cittadini Immigrati"

Ieri, in Consiglio Regionale, è stata approvata l'ennesima legge regionale che discrimina i cittadini immigrati sulla base degli anni di residenza, impedendone l’accesso alle prestazioni sociali.Le precedenti leggi sono state impugnate e ritenute...

Ieri, in Consiglio Regionale, è stata approvata l'ennesima legge regionale che discrimina i cittadini immigrati sulla base degli anni di residenza, impedendone l'accesso alle prestazioni sociali.
Le precedenti leggi sono state impugnate e ritenute illegittime perché discriminatorie e quindi contrarie al diritto Costituzionale e al diritto dell' Unione Europea.
Anche questa nuova legge corre un alto rischio di impugnativa, infatti non si capisce come il limite di residenza di 2 anni, al posto dei precedenti limiti già censurati dalla Corte Costituzionale, possa superare i profili discriminatori già rilevati.
I nuovi ricorsi, che non mancheranno, rappresenteranno un danno per i Comuni perché saranno loro ad essere citati in giudizio e condannati a pagare le spese.
Sono i Comuni infatti che sono obbligati ad erogare queste prestazioni, con i Servizi Sociali che vengono così messi in prima linea a subire le proteste legittime dei cittadini, con gli uffici che sono costretti a destreggiarsi tra leggi, leggine e modifiche di leggine, con i Sindaci trascinati in Tribunale e condannati a pagare le spese legali, come se non avessero abbastanza problemi a far quadrare i loro bilanci.
Al di là del lato etico riferito alla discriminazione, questi tipi di provvedimento hanno già da mesi gettato scompiglio e creato disservizi soprattutto ai piccoli comuni, ma anche al Comune di Trieste dove migliaia di persone si presentano agli sportelli a richiedere i benefici regionali.
Mi dispiace di dover dire che, come altri provvedimenti di stampo leghista quali le ronde, le telecamere, il reato di clandestinità, la lotta contro gli ambulatori per gli stranieri, anche questa nuova legge non serve a niente se non a creare ulteriore confusione in un ambito già complesso di suo.
Viene resa così estremamente dispendiosa per tutta la collettività l'erogazione di contributi, che potrebbero essere dati ai cittadini e alle famiglie in maniera molto più snella e rapida se non venissero piantati tutti questi paletti, che creano solo ulteriore burocrazia e alla fine danneggiano tutti, italiani e stranieri, triestini e friulani, facendo loro credere che si persegue l'obiettivo della loro tutela, mentre si ottiene solo un po' di visibilità a discapito del bene comune.

Laura Famulari
Assessore Politiche sociali Comune di Trieste


Si associano al Comunicato

Giorgio Kosic, Assessore Politiche sociali Comune di Muggia

Nadia Debenjak, Assessore Politiche sociali Comune di Sgonico

Roberta Skabar, Assessore Politiche sociali Comune di Monrupino

Tatiana Turco, Assessore Politiche sociali Comune di Dolina

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