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Politica

Bandiere titine il 1°maggio, Ugl chimici e sanità: «Basta divisioni, uniti contro crisi»

«Oggi è più che mai necessario essere uniti, evitando strumentalizzazioni dannose ed inutili»

Ancora indignazione per le bandiere titine il primo maggio, questa volta dalla dirigenza sindacale di Ugl e in particolare da Robert Stewart (Ugl Chimici) e Matteo Modica (Ugl Sanità). Per coloro che hanno inneggiato ai famigerati quaranta giorni di occupazione, i sindacalisti ribadiscono «l'amarezza per l'introduzione in un contesto che nulla ha a che fare con quanto accadde nel 1945, di simboli che riportano alla memoria l'orrore e il sacrificio umano di molti cittadini durante quel periodo».

«Includere in un corteo di festa dei lavoratori bandiere che richiamano alla divisione e alla contrapposizione tra cittadini è sbagliato ed insensato - affermano i due sindacalisti - La Festa dei lavoratori è retaggio di tutti: semmai un riferimento alla forte crisi e alla disoccupazione, al precariato e alla valorizzazione dei diritti dei lavoratori oggi negati, senza dimenticare la partecipazione dei lavoratori nelle imprese e la possibile ripartizione degli utili agli stessi, sarebbe stato più opportuno e condiviso da tutti noi. Evidentemente ci sono ancora mondi contrapposti e invece di far quadrato nelle diffcoltà, si preferisce restare arroccati su vecchi odi e rancori. La crisi colpisce tutti - concludono - cittadini di ogni età e credo politico: oggi è più che mai necessario essere uniti, evitando strumentalizzazioni dannose ed inutili».

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