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La Slovenska Skupnost chiede la nomina di Boris Pahor a senatore a vita

A chiederlo è lo storico partito degli sloveni a Trieste attraverso la richiesta di Igor Gabrovec, consigliere regionale e segretario politico. "Altissimo gesto di conferma e riconoscimento dell'importanza dei valori, che hanno contraddistinto la sua vita e, in buona parte, la storia della comunità slovena"

Boris Pahor venga nominato senatore a vita. E' questa la richiesta da parte della Slovenska Skupnost, storico partito degli sloveni in Italia, arrivata a margine del consueto appuntamento di inizio anno avvenuto nel salone dell'hotel Savoia di Trieste ieri 24 gennaio. L'anno in corso per la comunità slovena di Trieste rappresenta un momento particolarmente denso di ricorrenze, dai festeggiamenti per il 107esimo compleanno dello stesso Pahor fino ai 90 anni della fucilazione dei quattro antifascisti sloveni giustiziati dal Tribunuale speciale fascista celebrato nel 1930. 

Le motivazioni

Il valore simbolico del 2020 quindi ha portato il consigliere regionale Igor Gabrovec a formulare la proposta. "La nomina di Boris Pahor a senatore a vita, per decenni perseguitato solo perché sloveno e contrario ad ogni dittatura, rappresenterebbe un altissimo gesto di conferma e riconoscimento dell'importanza dei valori, che hanno contraddistinto la sua vita e, in buona parte, la storia della comunità slovena in Italia". 

L'unico testimone dell'incendio del Narodni Dom

Pahor rimane ad oggi "l'unico testimone in vita dell'incendio del Narodni dom di Trieste il 13 luglio 1920" così Gabrovec che ha voluto sottolineare come la grande anima degli sloveni di Trieste abbia inoltre "vissuto sulla propria pelle la persecuzione fascista, nazista ed infine anche quella comunista dell'allora Jugoslavia, dove veniva ritenuto per un lungo periodo persona non gradita e da controllare a vista fin nella sua stessa abitazione triestina".

La vita passata a testimoniare

"Pahor - ha continuato il segretario politico della Slovenska Skupnost - ha passato la vita a testimoniare l'abominio delle dittature e della guerra, la follia dei campi di detenzione e sterminio fascisti e nazisti, la forza delle lingue, culture ed identità minoritarie, quale quella slovena, nel resistere e trovare la forza di reagire". Il desiderio di testimoniare le persecuzioni subite dagli sloveni ha portato Pahor a "scrivere decine di volumi tradotti in moltissime lingue, primo fra tutti Necropoli, e ad incontrare i giovani, parlando loro di rispetto di ogni diversità, di solidarietà, di giustizia sociale, del diritto e dovere di ribellarsi ad ogni sopruso che umilia la dignità umana del singolo individuo e delle comunità".

L'analogia con Liliana Segre

Secondo Gabrovec infine il gesto rappresenterebbe, analogamente a quanto fatto dal Presidente Sergio Mattarella nei confronti di Liliana Segre con la sua nomina a senatrice a vita, un gesto di altissimo valore. Le istituzioni si inchinerebbero quindi "all'onore di chi ha trasformato i valori costituzionali in quotidiani gesti concreti e scelte di vita". 

 
 

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