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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Camera di Commercio: «La Regione forza la Camera Unica: altri costi per i cittadini per tutelare gli interessi di pochi»

«Blitz di Bolzonello: per tutelare gli interessi di Pordenone si va contro i tre quarti delle imprese della regione e delle rappresentanze istituzionali»

«La Regione forza la Camera Unica nel Friuli Venezia Giulia. Nonostante il Piano di Unioncamere, recepito dal Ministero dello Sviluppo economico (Mise) fino all’incontro della Conferenza Stato-Regioni convocata questa mattina a Roma, prevedesse due Camere di commercio per il Friuli Venezia Giulia, con la votazione di domani si andrà a distruggere gli equilibri dei territori». Queste le dichiarazioni della Camera di Commercio di Trieste.
«Il parere espresso questa mattina nella Conferenza da parte della Regione è il frutto di un blitz effettuato dal vicepresidente Sergio Bolzonello con una convocazione fulminea della Giunta regionale per esprimere parere negativo alla presenza in regione di due Camere di Commercio e all’impegno ad arrivare ad un' Unica Camera. Un doppio passaggio per trovare una garanzia degli equilibri dei territori e per limare le criticità esistenti in questo momento».

«Il Piano di Unioncamere e del Mise prevedeva ad oggi quella della Venezia Giulia frutto dell’accorpamento volontario degli Enti camerali di Trieste e Gorizia e tutelata dalla legge di Riforma del Sistema camerale italiano e quella frutto dall’unione degli Enti di Udine e Pordenone, prevista dal piano di Unioncamere. Solo perché la Camera di Pordenone non vuole avviare un percorso di Riforma assieme a quella di Udine e per tutelare  il territorio del presidente Bolzonello, si va contro i tre quarti delle imprese della regione e delle rappresentanze istituzionali che si erano chiaramente espresse nei confronti della Regione a Udine, Gorizia e Trieste».
«Dispiace constatare che questa è la politica della tutela degli interessi di pochi a svantaggio della maggioranza, che comporterà ulteriori costi per le imprese e i cittadini di questa regione, che creerà disoccupazione e che costringerà la Regione a farsi carico della assunzione dei dipendenti pubblici in esubero da stipendiare con i soldi dei cittadini, mentre ora con il diritto camerale  le Camere garantivano lavoro e servizi alle imprese».

Il parere della Regione va contro la legge di Riforma voluta a livello nazionale dal Partito della presidente Serracchiani, ma che per la regione di cui lei è al vertice forza la legalità pur di accontentare coloro i quali per mesi avevano minacciato accorpamenti non consentiti dalla legge anche con Camere del Veneto».
«Questa è la Regione che non premia la virtuosità degli Enti, che si fa beffa del volere della politica dei territori: il Consiglio Comunale di Trieste con anche i voti dei consigliere del Pd si era espresso per la tutela della Camera della Venezia Giulia.
La Camera della Venezia Giulia - conclude - userà tutte le armi legali in suo possesso per vedere tutelato un diritto stabilito dalla legge».

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