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Caos Pd/Città metropolitana, Toncelli «Richieste le mie dimissioni, porterò le prove in direzione»

Lo rileva in una nota Marco Toncelli, capogruppo Pd in consiglio comunale: «A me piacerebbe che il mio Partito, al di la delle dichiarazioni di facciata, prendesse finalmente una posizione inequivocabile sulla questione»

«Mi dispiace leggere le smentite ufficiali da parte della segreteria del mio partito ma confermo che la richiesta di dimissioni mi è arrivata e, ovviamente, non avrò difficoltà a documentarla nella prossima direzione provinciale. Così il capogruppo in consiglio comunale Marco Toncelli in seguito alle dichiarazioni della segretaria regionale Antonella Grim e del segretario provinciale Nerio Nesladek. Trovo, però, paradossale – prosegue Toncelli – polemizzare sulla mia disponibilità a fare un passo indietro tralasciando, invece, il tema principale: il progetto di città metropolitana».

Lo rileva in una nota Marco Toncelli, capogruppo Pd in consiglio comunale: «A me  piacerebbe che il mio Partito, al di la delle dichiarazioni di facciata, prendesse finalmente una posizione inequivocabile sulla questione. Continuare a dichiararsi tendenzialmente a favore ma puntualizzare che bisogna ancora discutere, valutare, ragionare approfondire – dopo che se ne è già parlato per anni - è un classico schema di chi, semplicemente, cerca di guadagnare tempo.  Ed è figlio di un vecchio modo di fare politica che non piace ai cittadini. Dobbiamo tornare ad essere dinamici, rapidi nei processi decisionali e coraggiosi nelle scelte». 

«Da capogruppo del Partito Democratico - spiega Toncelli -  mi chiedo: se il mio Partito è a favore del progetto di città metropolitana perché ha creato tanti malumori la lettera in cui, assieme ad altri 26 consiglieri, mi sono impegnato a portare, entro un anno, il tema all’attenzione del consiglio comunale? E perché né il sindaco Cosolini, né i segretari provinciali e regionali hanno mai sottoscritto la proposta o sono mai scesi in piazza assieme a me, al Senatore Russo e ai tanti volontari per discutere, confrontarsi e promuovere il tema con i cittadini? La risposta, immagino, derivi dal fatto che la Presidente Serracchiani ha pubblicamente posto il veto al progetto».

«Ma come il Presidente Renzi - ancora - , in questi giorni, è andato in Europa a spiegare che alcuni vincoli europei penalizzando l’Italia, in realtà, penalizzano tutta la comunità europea, così mi aspetto che anche il mio Sindaco, il mio segretario provinciale e la segretaria regionale – tanto più che è triestina – vadano in Regione a spiegare a Presidente e consiglieri che la città metropolitana non minaccia nessuno ma è uno straordinario volano per Trieste, la Venezia Giulia ma anche tutto il Friuli».

«Faccio mie - conclude - le parole di Piero Fassino, presidente dell’ANCI e autorevole esponente del Partito Democratico, che proprio in merito alle città metropolitane, qualche giorno fa aveva auspicato “un salto di qualità dell’intera classe dirigente del Paese che ancora non hanno percezione degli effetti di questa riforma”. Spero davvero che questo invito non cada nel vuoto e venga accolto non solo dal PD locale e regionale ma anche dalle altre forze politiche. Perché sui grandi temi che riguardano il futuro di Trieste la politica non può permettersi scontri e divisioni: altrimenti a pagarne le conseguenze saranno proprio quei cittadini a cui noi chiediamo quotidianamente la fiducia».

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