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Ater, Pd: «Prima gli italiani? Solo a pagare le politiche della Lega»

«Con la foga di escludere dalle graduatorie Ater gli extracomunitari, la Giunta regionale ha fatto un vero e proprio pasticcio, penalizzando 311 italiani: un vero capolavoro»

«La foga della Lega di colpire gli stranieri si abbatte alla fine sugli italiani, quelli che secondo la loro propaganda dovrebbero venire per primi. E invece, alla prova dei fatti sono sì i primi, ma a pagare sulla loro pelle una cieca propaganda». Commentano così i consiglieri regionali del Pd, Nicola Conficoni, Diego Moretti e Mariagrazia Santoro, le modifiche proposte dalla maggioranza dei criteri di accesso alle case Ater, discusse oggi in IV commissione.

«Si è dimostrata subito un flop, prima ancora dell’approvazione, la misura che vorrebbe portare da 2 a 5 anni il requisito di accesso all’edilizia residenziale pubblica. Con la foga di escludere dalle graduatorie Ater gli extracomunitari, la Giunta regionale ha fatto un vero e proprio pasticcio, penalizzando 311 italiani: un vero capolavoro» dicono i consiglieri dem. «Simulando l’impatto della modifica proposta sulle graduatorie dei bandi pubblicati nel 2017, i direttori delle 5 Ater operanti in regione hanno evidenziato che quasi il 50 per cento degli 809 esclusi sarebbero stati italiani o comunitari». Secondo i consiglieri «vanno ascoltate le preoccupazioni dei sindacati degli inquilini, dal Sunia al Sicet, che si sono detti fortemente preoccupati per le norme proposte, definendole ingiuste e sbagliate». «Ci troviamo – concludono – di fronte a un centrodestra diviso in una gara a chi la spara più grossa: lo dimostra l'’esistenza di due proposte di legge della stessa maggioranza che hanno prodotto il solo risultato di un rinvio della discussione e alla clamorosa affermazione del consigliere di Fdi, Giacomelli che ha sostenuto l’incostituzionalità della proposta della Giunta».

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