“Che belle son le foibe da Trieste in giù...”, il forzista Cavazzini presenta un esposto in Procura
Il consigliere e avvocato interroga anche il sindaco e chiede un Consiglio Comunale straordinario
Il consigliere comunale del Comune di Trieste Andrea Cavazzini, del gruppo di Forza Italia, appresa la notizia attraverso i media nazionali che durante la manifestazione contro la violenza e le discriminazioni tenutasi a Macerata lo scorso sabato 10 febbraio vi è stato un inneggiamento alle foibe da parte di alcuni manifestanti, i quali hanno proferito la frase, peraltro pare cantata in coro, “ma che belle son le foibe da Trieste in giù...”, ha depositato presso la Procura della Repubblica un esposto «volto a chiedere al Procuratore Capo che si dispongano gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti, si rendano noti i soggetti responsabili e si chiariscano i provvedimenti adottati».
«Ciò al solo fine di osservare come la sofferenza del Popolo italiano sia degna di un rispetto che nel corteo di Macerata è sicuramente mancato e per ribadire come non si debba mai calpestare il ricordo di chi è morto per il solo fatto di essere Italiano - aggiunge Cavazzini -. Si deve evidenziare infatti come il giorno del ricordo sia stato istituito proprio per rimarcare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo degli istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
All'esposto è seguita una richiesta di interrogazione al Sindaco di Trieste - firmata sempe dallo stesso Cavazzini -, unitamente alla richiesta di convocazione urgente del Consiglio Comunale previo interpello del Questore di Macerata, «affinché la voce del primo cittadino stemperi immediatamente ogni polemica e chiarisca pubblicamente gli accadimenti dando così dignità alle migliaia di Italiani vittime dell'odio comunista titino, siano essi infoibati, trucidati, torturati od anche solo esiliati dalla loro amata Terra natia».