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Ambiente, Comune Trieste e Enti ricerca per fonti rinnovabili

Interessanti prospettive sulle possibilità offerte dalla geotermia e dall'idrotermia, per il recupero di preziose energie, specialmente in una città di mare come Trieste, sono state delineate ieri in Municipio nel corso di una conferenza stampa

Presenti accanto ad Amministratori e funzionari dell'Ente, di docenti e rappresentanti di vertice del nostro Ateneo, dell'Area di Ricerca, della Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze – che si prefigge di promuovere e incentivare la diffusione della cultura scientifica e tecnologica e, contestualmente, di collegare e coordinare progetti comuni fra le diverse realtà di ricerca e alti studi del “Sistema Trieste” e le Istituzioni ed Enti pubblici e privati locali, sulla scorta dell'eredità in tal senso lasciataci dal compianto professor Paolo Budinich e, ancor prima, dal Premio Nobel Abdus Salam -.

    In tale contesto sono intervenuti: per il Comune l'Assessore all'Ambiente e Energia Umberto Laureni e il presidente della Commissione consiliare per l'Ambiente Mario Ravalico (presenti anche l'ing. Gianfranco Caputi direttore del Servizio Ambiente e Energia, con l'ing. Stefano Alessandrini dell'Ufficio Energia e Impianti e la dott.ssa Carlotta Cesco Gaspere responsabile dell'Ufficio Affari Europei, internazionali e della Cooperazione, nonché un rappresentante di AcegasApsAmga), per l'Università degli Studi il prof. Bruno Della Vedova docente di Georisorse e Ambiente al Dipartimento di Ingegneria e Architettura (con lui era presente il “collaboratore alla didattica” ing. Carlo Antonio Stival), per Area Science Park il prof. Fabio Tomasi responsabile dell'Ufficio Progetti Internazionali, per la Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze (FIT) il presidente dott. Andrea Vacchi, dirigente di ricerca dell'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).

    Ha introdotto l'incontro – come rappresentante dell'Ente ospitante e “capofila” dell'iniziativa - l'Assessore comunale all'Ambiente e Energia Umberto Laureni, il quale, prendendo le mosse dalla recentissima Delibera approvata il 13 luglio dalla Giunta Municipale, avente come oggetto “Geotermia ed energia termica dal mare (idrotermia) per la città di Trieste – Atto di indirizzo”, ha spiegato come la stessa delibera si ponga come obiettivo prioritario quello di “stimolare e promuovere sinergie nella promozione e realizzazione di progetti basati sull'idrotermia con i diversi partner del PAES (il “Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile” del Comune di Trieste), con l'Università, con gli altri Enti di ricerca presenti sul territorio”.

Lo “scenario ampio” è dunque quello del PAES ovvero del Piano, formulato nel 2012, con il quale il Comune si è impegnato a ottenere una riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 di almeno il 20% entro il 2020 rispetto all'anno 2001, attraverso l'attuazione di 24 azioni concrete e misurabili basate su tre fondamentali strategie: il risparmio energetico, la produzione di energia da fonti rinnovabili e la sensibilizzazione e informazione sui temi energetici ed ambientali.

In questa prospettiva – e mentre il Comune già si dotava di un apposito proprio gruppo di lavoro “interarea” per gestire con nuovi metodi gli interventi in materia energetica nei propri ambiti di attività e in particolare nel proprio patrimonio di edifici e impianti (tra l'altro con attenzione a possibili progetti basati sull'idrotermia per gli edifici situati in prossimità del mare) – da diversi appuntamenti e occasioni di incontro e collaborazione (quali ad esempio la manifestazione “Next” o, ancor più, il Convegno internazionale sulla Geotermia svoltosi lo scorso anno a Lussino con la partecipazione dei migliori specialisti del mondo) si poteva riscontrare – ha spiegato Laureni – un forte, comune interesse su questi temi, oltre che nostro anche da parte degli Enti di Ricerca e dell'Università che ne facevano un importante oggetto di studio e di approfondimento. Da ciò l'intendimento di porsi come “catalizzatore” per coordinare ogni iniziativa utile a ulteriormente approfondire e valutare ma poi anche a materialmente applicare tutte le diverse possibilità che le Fonti Rinnovabili di Energia  (FER) ci consentirebbero di sviluppare su un territorio come il nostro. «Poichè effettivamente non si comprende – ha chiosato Laureni – per quale motivo mentre le ben più fredde città del Nord Europa riescono a scaldarsi con l'acqua di mare noi non dovremmo poterlo fare».

    Conclude l'Assessore Laureni rimarcando che «comincia qui una strada per avviare concreti progetti per il nostro territorio, nei quali le energie alternative possano trovare un'applicazione sempre più vasta». Uno tra i primi – ha osservato rispondendo a una domanda – potrebbe essere quello per la riqualificazione energetica dell'ampia area all'inizio “meridionale” del fronte mare cittadino, quella di Campo Marzio comprendente la vecchia Stazione con il Museo Ferroviario, il Museo del Mare, l'edificio dell'ex Meccanografico, la Piscina Terapeutica. Progetti successivi potranno interessare l'area di piazza dell'Unità e il Porto Vecchio nel momento della sua riqualificazione.

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