«Consiglieri comunali, indennità di 1000 euro lordi al mese e "multa" in caso di assenza»
Lo afferma in un nota Luca Salvati, consigliere provinciale del Partito Democratico: «Le posizioni del M5s sono condivisibili. Banalizzare e strumentalizzare però non serve a nulla»
«Le posizioni del M5s sono condivisibili. Le spese del consiglio comunale di Trieste sono troppo differenti dal resto dei 3 comuni maggiori della Regione Friuli Venezia Giulia. Banalizzare e strumentalizzare però non serve a nulla». Lo afferma in un nota Luca Salvati, consigliere provinciale del Partito Democratico
«Le soluzioni - continua la nota - ci sono sia per evitare che i vari consiglieri abbiano ingiustamente delle remunerazioni diverse, sia per evitare furberie di vario genere. Basti pensare che chi appartiene a gruppi singoli partecipa a più commissioni rispetto a chi appartiene a partiti politici di grandi dimensioni come il PD o Forza Italia».
«Dall'articolo - continua Salvati - è emerso in maniera evidente la differenza di retribuzione tra i vari consiglieri. Il consiglio provinciale di Trieste, come avviene infatti nel resto delle province, ha adottato a inizio mandato una delibera con la quale ha istituito un'indennità di 727 euro lordi al mese lasciando al singolo consigliere di decidere se optare per l'indennità o per i gettoni».
«La strada giusta - conclude la nota - sarebbe quella di istituire anche per i consiglieri del Comune di Trieste un'indennità fissa di 1000 euro lordi al mese (e già così si avrebbe un notevole risparmio rispetto all'attuale situazione) che viene decurtata in caso di assenza anticipata della durata della commissione o del consiglio di 100 euro. In questa maniera si eviterebbero "facili commissioni" della durata di pochi minuti, si metterebbero all'ordine del giorno più argomenti e in caso di consigli protratti oltre la mezzanotte non ci sarebbe il problema del doppio gettone. In questa maniera si avrebbe anche maggiore trasparenza e certezza della spesa».
