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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Consiglio comunale, l'opposizione: "La maggioranza impone «metodo fascista»"

Denunciata una pesante limitazione del dibattito in aula in favore di una sola parte della maggioranza, ma sono stati criticati con forza anche i contenuti e i principi delle politiche targate centrodestra. Nel mirino del centrosinistra, soprattutto, il regolamento delle scuole per l'infanzia

"Quando il fascismo è un metodo" è il titolo dell'incontro organizzato dalle consigliere comunali dell'opposizione, per segnalare un clima quantomeno teso all'interno del Consiglio. Senza mezzi termini è stata denunciata da cinque consigliere del centrosinistra una pesante limitazione del dibattito in aula in favore di una sola parte della maggioranza, ma sono stati criticati con forza anche i contenuti e i principi delle politiche targate centrodestra. Nel mirino, soprattutto, il regolamento delle scuole per l'infanzia.

In particolare, secondo il capogruppo del Pd Fabiana Martini, in Consiglio vigerebbe: "Un metodo antidemocratico, quasi un'occupazione militare del consiglio comunale e della città. Anche da parte di colui che si professa sindaco “dei tre presidenti”. Mercoledì scorso abbiamo portato due mozioni rispetto alle quali ci aspettavamo un'accoglienza unanime, tra cui una sulle iniziative in occasione 25 novembre contro la violenza sulle donne, (che conteneva due proposte dell'Anci). Questa accoglienza unanime non c'è stata, d'altra parte un esponente della maggioranza ci ha detto che l'emergenza in Italia non sono i femminicidi ma gli aborti. Volevamo condividere anche una mozione sulla celebrazione della legge 180, ma un consigliere ha respinto l'urgenza e Trieste è stata l'unica città a non celebrare Basaglia”.

“Chiediamo - continua Martini - una minima disponibilità a discutere assieme e con spirito collaborativo le iniziative che riguardano tutta la città e che non dovrebbero spaccare il consiglio, invece vediamo una totale chiusura verso tutto ciò che arriva dall'opposizione. Non c'è stato alcun tipo di coinvolgimento, non solo per le questioni legate al regolamento per le scuole dell'infanzia ma anche per l'annunciata delibera sul Porto Vecchio che doveva arrivare in aula entro fine ottobre, come promesso dal consigliere Bertoli, ma che pare non esista. Una partita fondamentale per la città in cui non vediamo alcun tipo di coinvolgimento”.

Così ha dichiarato invece Maria Teresa Bassa Poropat (Insieme per Trieste): “Alcune partite inevitabilmente dividono ma ci sono alcune questioni strategiche su cui un accordo tra maggioranza e opposizione è necessario. A volte ho l'impressione che persino la maggioranza sia tenuta fuori da queste probematiche forti, sembrano quasi monopolio del sindaco e di pochi altri. Da presidente della Provincia ho sempre sottolineato l'atteggiamento collaborativo di Dipiazza, ora è sotto gli occhi di tutti che il sindaco non è mai presente in aula durante il consiglio se non nei momenti topici come l'approvazione del bilancio, quindi forse nemmeno lui ha la percezione di ciò che avviene tra i consiglieri”.

“Il fatto di non dichiarare l'urgenza di una mozione quando il fatto è avvenuto due giorni prima - continua Bassa Poropat - mi sembra una presa di posizione politica. Sembra proprio che la Lega eserciti un controllo politico su tutto il centrodestra oltre che su tutto il consiglio, e anche le novità sul regolamento delle scuole materne è di stampo leghista. La vera possibilità che abbiamo di integrare l'immigrato e quello di avvicinarlo ai servizi e la prima istituzione che avvicina una famiglia sono i nidi e le materne. Allontanare queste famiglie (che non sono richiedenti asilo) è controproducente anche per chi è contrario all'immigrazione. Non 'catturare' questo nuovo 'pubblico' è una presa di posizione ideologica senza senso”.

Intervenuta in questi termini la neo consigliera di Sel - Open Fvg Sabrina Morena: "Sono indignata, sono qui da neanche due mesi e sono stata interrotta almeno 4 volte, specialmente dal vicesindaco Polidori, con il trucco del fare proprie le mozioni, in modo da stroncare il dibattito". Sul tema scuola materna Morena commenta: “Orribile che la discriminazione parta dai bambini e dai più deboli. I bambini stessi all'interno degli asili imparano in fretta a comunicare tra di loro in maniera discriminatoria. Si tratta di pura ideologia perché a Trieste i numeri non giustificano il tetto del 30%”.

La consigliera Sel denuncia anche: “Una mancanza di rispetto della 'sacralità' delle istituzioni da parte dei suoi rappresentanti, in particolare l'assessore Polli e i suoi post su Facebook e i 'raid' del 'vicesceriffo' Polidori anche in altri comuni. Non è possibile agire da semplici cittadini quando si rappresentano le istituzioni, sono comportamenti fascisti e il numeroso corteo antifascista ha dimostrato che in moltissimi non la pensano come loro”.

Secondo la consigliera e segretaria del Pd di Trieste Laura Famulari "L'incontro si intitola 'metodo fascista', ma parlare di fascismo rispetto a questi atteggiamenti significa dare troppo peso ideologico a un atteggiamento scomposto e privo di riferimenti, anche razionali. Le cose vengono fatte ideoloicamente e simbolicamente senza tener conto dei danni che possono riguardare anche donne, bambini, e soggetti fragili.

Parlando delle scuole materne, Famulari precisa che "Mettere un tetto per la presenza di bambini stranieri non è un male assoluto, l'integrazione si fa ponendo un tetto che dev'essere correlato alla realtà del territorio e ai numeri effettivi, collegato a una politica di integrazione più complessa, prevede dei fondi, un ragionamento sulle percentuali precise (maschi e femmine, italofoni e non italofoni). Questo atteggiamento della maggioranza è irrazionale e lancia nel nulla provvedimenti di matrice ideologica che colpisce indistintamente una categoria. Non sono infatti previsti insegnanti di supporto nè mediatori culturali, provocando disagi a chi non c'entra, a scapito dei discorsi sulla multiculturalità e sui 3 presidenti. Poco fa è stata conferita la civica benemerenza all'associazione delle comunità istriane ma non dimentichiamo che con i tagli ai fondi dell'editoria previsti dal Governo -  conclude -, proprio queste comunità vengono penalizzate, e su questo si dovrebbe intervenire". Qui l'intervento della consigliera Valentina Repini (Pd) sulla mozione contro i tagli del governo all'editoria.

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