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Corteo 1 maggio, USB prende le distanze da CGIL CISL e UIL

"Non possiamo condividere di certo la piazza con soggetti che hanno scelto di sottostare ai vincoli politici ed ai poteri che disciplinano le politiche della UE e che oggi hanno affossato la condizione di lavoro in Italia"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota stampa dell'USB

Anche quest'anno il 1° maggio vedrà la nostra organizzazione “distante” da CGIL CISL e UIL. Non possiamo condividere di certo la piazza con soggetti che hanno scelto di sottostare ai vincoli politici ed ai poteri che disciplinano le politiche della UE e che oggi hanno affossato la condizione di lavoro in Italia. Non possiamo condividere la piazza con soggetti che nelle aziende limitano pesantemente la nostra rappresentanza ed impediscono la partecipazione democratica dei lavoratori anche dove questa viene richiesta. In Italia la democrazia sindacale non esiste e ci vuole una legge sulla rappresentanza.

Nelle aziende infatti queste organizzazioni, salvo sporadiche eccezioni, scelgono di estrometterci e chiedono ai datori di lavoro di non ammetterci nelle trattative, di separare i tavoli anche laddove siamo il sindacato più rappresentativo per numero di iscritti. In altre viene addirittura inibito il voto delle rappresentanze sindacali unitarie laddove sono sicuri di perdere. E' un atteggiamento questo, un po' ipocrita, soprattutto se pensiamo alle parole spese da loro proprio recentemente,durante la ricorrenza del 25 aprile, sui valori della democrazia e della libertà.

Oggi i lavoratori fortunatamente la pensano in maniera diversa e la crescita di USB a Trieste dimostra che c'è bisogno di una vera alternativa conflittuale alle attuali logiche sindacali. Come USB pensiamo che l'unitarietà sindacale vada decisa dai lavoratori nel merito di ciò che li riguarda. Sono queste le ragioni che ci spingono anche quest'anno a creare un'alternativa per questa giornata, impegnandoci in particolare su Monfalcone, su cui si stanno concentrando recentemente gli sforzi della nostra organizzazione a livello regionale per offrire anche li una vera alternativa sindacale.

TRIESTE: La mattina parteciperemo al corteo triestino, in particolare daremo sostegno allo spezzone “alternativo” organizzato in particolare dai lavoratori dell'accoglienza “Buonisti un CAS”, attualmente a rischio occupazionale a causa del decreto Salvini. La piazza non è delle burocrazie sindacali, ma è quella dei lavoratori in lotta. E noi saremo lì con loro, per nulla partecipi del solito comizio formalistico. Al corteo sarà esposto uno striscione in solidarietà alla lotta dei 33 facchini della GLS di Piacenza licenziati. MONFALCONE: Nel pomeriggio a partire dalle ore 13.00, per la prima volta, la nostra organizzazione porterà il Primo Maggio nel luogo altamente simbolico della piazzetta dedicata alle vittime dell'amianto nel quartiere operaio di Panzano a Monfalcone, a pochi metri dai cancelli della Fincantieri.

Intervengono delegati e attivisti sindacali intervallati dalle musica d'autore di Matteo Della Schiava e tra le sonorità Blus, Jezz e Folk del Collettivo Rive No Tocje.

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