rotate-mobile
Politica

Corteo dei lavoratori, Grim e Pino (Pd): «Centrodestra riapre polemiche invece di pensare al futuro»

La segretaria del Pd Fvg Antonella Grim e Adele Pino commentano la presa di posizione dei rappresentanti del centrodestra in Consiglio comunale a Trieste

«Ancora una volta il centrodestra triestino, invece di affrontare le reali problematiche che riguardano la città per darle un futuro di crescita e occupazione, gioca la carta del rintuzzare le dolorose divisioni figlie dei drammi del '900. Se lo scopo della mozione sul corteo del primo maggio era quello di riaprire una polemica politica sui simboli e sulle memorie, è sicuramente riuscita nell'intento». Lo dichiarano la segretaria del Pd Fvg Antonella Grim e di Trieste, Adele Pino commentando la presa di posizione dei rappresentanti del centrodestra in Consiglio comunale a Trieste.

«C'è stato infatti l'incremento di bandiere e simboli nel corteo, cosa che in passato non avveniva e che avremmo preferito non avvenisse neanche in questa occasione perché questo è quanto quella mozione probabilmente si prefiggeva di ottenere». E ancora, continuano, «proprio perché la storia è stata già scritta e la Commissione italo/slovena si è già espressa e ha riconosciuto: che l'armata jugoslava ha contribuito alla liberazione di queste terre dal nazifascismo e che c'è stata la trasformazione della stessa in una dura occupazione militare, che vanno rispettate le distinte memorie di chi ha vissuto quei giorni come liberazione dal nazifascismo e dalle sue persecuzioni e di chi ne ha il ricordo come di una violenta occupazione».

È singolare, proseguono Grim e Pino «peraltro che la polemica nasca da un centrodestra in cui esistono forze, come la Lega Nord, che rivendica significativi legami con la Russia di Putin il cui approccio verso la seconda guerra mondiale non è esattamente quello che abbiamo ascoltato sui banchi del Consiglio comunale di Trieste».

«Lasciamo la storia agli storici e occupiamoci del presente ma nel rispetto e nel ricordo di un passato che resti a monito e salvaguardia del percorso conseguito di affrancamento dalle strumentalizzazioni politiche; chiediamo piuttosto conto di quanto è stato fatto in questo anno di governo. Infatti la preoccupazione del Pd – concludono – è quella di non ricacciare Trieste nel confronto dialettico sui drammi del '900; la nostra responsabilità, se pur dai banchi dell'opposizione, è quella di lavorare per dare un presente e un futuro a Trieste perché non sia solo la città dei divieti, delle multe ai poveracci, delle ronde e, per finire, del super controllo con i droni».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Corteo dei lavoratori, Grim e Pino (Pd): «Centrodestra riapre polemiche invece di pensare al futuro»

TriestePrima è in caricamento