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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Degrado a San Giovanni: con Asuits nasce un progetto per la riqualificazione

A lanciare il progetto è il Dipartimento delle Dipendenze dell'Asuits in collaborazione con la Sesta Circoscrizione. Si tratta di un' iniziativa che vuole offrire, a quella che è a tutti gli effetti una “fascia debole”, la possibilità di farsi cittadinanza attiva, restituendo al rione di San Giovanni un piccolo spazio verde

Un progetto per riqualificare l'area verde di San Giovanni che si trova tra strada di Guardiella e viale Cacciatore. Un'area di fatto abbandonata che versa in una situazione di forte degrado, utilizzata come una latrina a cielo aperto - è piena zeppa rifiuti e di deiezioni non solo canine - e particolarmente inquinata a causa del traffico. A lanciare il progetto è il Dipartimento delle Dipendenze dell'Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste (Asuits) in collaborazione con la Sesta Circoscrizione, presieduta da Alessandra Richetti del MoVimento 5 Stelle.

L'obiettivo è quello di coinvolgere anche la Scuola Edile di Trieste e la coop Reset che gestisce il Centro Diurno del Dipartimento delle Dipendenze, che si trova a poca distanza da questo spazio verde. Si tratta di una iniziativa che vuole offrire, a quella che è a tutti gli effetti una “fascia debole”, la possibilità di farsi cittadinanza attiva, restituendo al rione di San Giovanni un piccolo spazio verde oggi inutilizzabile dai bambini e dai residenti. “Uno dei nostri compiti - sottolinea Roberta Balestra, direttrice del Dipartimento delle Dipendenze - è di fare prevenzione, promuovere stili di vita corretti, responsabilizzare le persone nell'utilizzo delle risorse pubbliche e correggere i comportamenti sbagliati. Pertanto abbiamo lanciato la proposta di adottare questo giardino garantendo una attività di manutenzione che potrebbe rientrare nelle attività del Centro Diurno. Una proposta di cittadinanza attiva che porterebbe a un miglioramento per l'intera comunità”.

Un progetto ascoltato con interesse dalla Sesta Circoscrizione del Comune di Trieste. “All'inizio dell'anno abbiamo avviato un percorso di analisi della situazione, fatto di incontri con la Polizia locale, il Dipartimento delle Dipendenze, la scuola Codermatz, il Centro regionale di informazione sulle barriere architettoniche (Criba) ed esperti di parchi inclusivi - racconta Alessandra Richetti -. Lo scopo era di capire le potenzialità e i limiti di una precedente proposta che a nostro avviso presentava numerose criticità. Una fra tutte: la costruzione di una costosa recinzione alta quasi due metri per delimitare l'area verde”.

“Da questo dialogo a più voci - aggiunge la presidente della Sesta Circoscrizione - è nato il nuovo progetto che potrebbe essere realizzato dalle stesse persone che frequentano il Centro Diurno del Dipartimento delle Dipendenze, spesso dotate di notevoli abilità manuali. Basti pensare al recente e ottimo lavoro di abbellimento dell'area esterna alla palazzina del Dipartimento che si trova nel comprensorio dell'ex Opp. L'idea è quella di cambiare prospettiva e di rendere l'utenza del Centro Diurno parte attiva di questo progetto di riqualificazione territoriale. Inoltre la Scuola Edile di Trieste potrebbe mettere a disposizione le proprie competenze, facendo fare un esperienza pratica ai ragazzi dell'istituto”.

Aggiornamento 29 ottobre - nota Consiglieri VI Circoscrizione

"Durante la seduta di Consiglio è stata presentata dall'Azienda Sanitaria una proposta per la riqualificazione sociale di un territorio che presenta delle criticità. L'uso del termine collaborazione voleva indicare il vivo interesse che è stato dimostrato dall'Azienda Sanitaria a lavorare insieme per risolvere i problemi del territorio. Analogo interesse è stato manifestato anche dai Consiglieri con le richieste di approfondimento dei servizi svolti dall'Azienda e con la richiesta di incontro presso il “servizio diurno”. Nell' ultimo anno, sul degrado di S. Giovanni abbiamo promosso numerosi incontri per scambio di informazioni con le varie realtà del territorio: scuola, polizia locale, azienda sanitaria, parchi inclusivi Centro regionale di informazione sulle barriere architettoniche (Criba). Questo ci ha permesso di approfondire le tematiche, mettere a fuoco il contesto, capire meglio gli aspetti, identificare alcune componenti, raccogliere i punti di vista di altre realtà. Lo avevamo riassunto con “analisi del problema”. In sintesi siamo ancora in attesa delle risposte degli assessori coinvolti, contattati dall'azienda in settembre, in modo poi che il Consiglio della Circoscrizione possa decidere come proseguire in merito".

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