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Elezioni: la Lega presenta i candidati a Trieste. Fedriga: «Sarà un governo di ascolto e collaborazione»

Tra i punti del programma: visite ed esami medici in orario serale, defiscalizzazione alle imprese, residenti da più anni privilegiati nelle graduatorie Ater a Trieste

Questa mattina, martedì 10 aprile in piazza della Borsa, la Lega ha presentato i suoi candidati al Consiglio Regionale per la circoscrizione di Trieste. L'incontro si è svolto in presenza del candidato presidente Massimiliano Fedriga e dal vicesindaco di Trieste (candidato a sua volta) Pierpaolo Roberti. «Una squadra che raccoglie differenti professionalità ed esperienze di vita - ha dichiarato Roberti -, dal libero professionista al commerciante al dipendente pubblico, oltre a chi è già impegnato nell’amministrazione comunale. Federica Verin porterà la sua esperienza nell'ambito della disabilità, Flavia Kvesto (rappresentante del Comitato Lavoratori precoci Fvg) le sue battaglie storiche nel mondo del lavoro».

«Abbiamo poi Daniela Pantaleo - ha continuato l'esponente della lega -, già parte della Commissione per le pari opportunità, il consigliere comunale Antonio Lippolis, e Giuseppe Ghersinich, per oltre 30 anni nella Polizia, di cui oggi ricorre la festa. Abbiamo scelto questa data anche per rimarcare il nostro appoggio alle forze dell'ordine. Tra noi c'è anche Danilo Slokar, che garantirà la nostra alleanza con la comunità slovena, oltre a portare le sue competenze imprenditoriali. Andrea Pellarini contribuirà invece con quelle legate allo sport, così come l'avvocato Federico Pastor, ex presidente della Società Ginnastica Triestina».

Il candidato presidente Fedriga è poi intervenuto illustrando alcune linee direttrici del programma leghista: «La nostra campagna procede a contatto con la gente, fino a ieri io e Matteo Salvini abbiamo visitato i comuni del Friuli Venezia Giulia dove ci sarà il voto. Abbiamo visto una partecipazione straordinaria, e una gran volontà da parte dei cittadini di parteciare e dialogare. La nostra sarà una politica che collabora, ascolta e non impone. Chi ha governato fino ad ora in Fvg ha sbagliato, con i tagli ai posti letto e i conseguenti danni alla salute pubblica, ma quando ha realizzato l'errore non ha corretto il tiro, per dimostrare infallibilità. Questa politica non ci interessa, saremo sempre all'ascolto dei cittadini e, all'occorrenza, torneremo sui nostri passi». 

Secondo Fedriga «I nostri comperitor sono nervosi, mi hanno attaccato con "fake news" e accusato di volere una macroregione con il Veneto, ma coloro che parlano sono gli stessi che nel 2012 volevano abolire le regioni a statuto speciale. Lasciamo a loro la politica degli attacchi gratuiti e avanziamo le nostre proposte: le battaglie sulla sanità sono quelle che mi stanno più a cuore. Tra queste, l'apertura alle analisi e alle visite specialistiche nelle ore serali per chi non può effettuarle negli orari consueti e per non creare sovrapposizioni tra visite specialistiche e cura dei reparti. Bisogna impiegare le nuove e costose tecnologie (si è visto come quelle vecchie eroghino fino al 30% di radiazioni in più) e per ammortizzarne i costi è necessario un utilizzo più intenso. Il Centrosinistra ha rifiutato di vedere i positivi riscontri di queste tecnologie in Veneto, solo perché governato dalla parte avversa».

«Grave è anche la situazione delle autonomie locali - prosegue il candidato leghista - abbiamo oggi 18 minienti inutili, mentre le proffessionalità a servizio delle province sono state gettate via e riassorbite in Regione per mansioni poco chiare e dequalificanti. Per non parlare delle case Ater a Trieste: bisogna ristabilire le priorità nelle graduatorie e avvantaggiare chi è residente da più anni. Se vengono lasciati per ultimi, dopo aver contribuito per anni alla costruzione del nostro territorio, allora c'è qualcosa di sbagliato».

«Per quanto riguarda le imprese - continua il candidato presidente - puntiamo a defiscalizzare affinchè arrivino nuovi investitori. In Austria la fiscalità applicata è la metà della nostra, e sono pronto ad andare a Roma a negoziare con tutte le forze politiche che sosterranno la mia battaglia. E anche se il giorno del voto è stato inserito nel ponte del 25 aprile, la nostra voglia di cambiamento è più forte di questi trucchetti»

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