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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Elezioni, Pietro Neglie (M5S): «Riccardo Illy scarica il Pd»

«L’aspirante senatore teme di essere danneggiato elettoralmente da una indesiderata assimilazione col Pd, visibilmente in calo di consensi»

«“Il nuovo che avanza”, Riccardo Illy, ex deputato, ex sindaco, ex governatore, dopo essere sceso in campo all’ultimo minuto, ha deciso di correre da solo, come battitore libero». Così si esprime Pietro Neglie, candidato M5S al Senato, a proposito delle recenti scelte politiche del noto imprenditore triestino.

«L’aspirante senatore - continua Neglie - teme di essere danneggiato elettoralmente da una indesiderata assimilazione col Pd, visibilmente in calo di consensi. Ciò che colpisce di questa vicenda è l’uso disinvolto del partito, quasi fosse un taxi. Lo prende per arrivare a destinazione (inserimento in lista), poi lo scarica e non paga nemmeno la corsa. L’imprenditore manifesta implicitamente, con la scelta di candidarsi, una totale sfiducia verso il Partito democratico, verso i suoi esponenti e i suoi elettori».

«Alcuni di questi- continua Neglie - si sono dovuti fare da parte per lasciare spazio al battitore libero, pronto ad impegnarsi per tutelare gli interessi....del Paese. Quale Paese godrà delle sue idee, se dovesse vincere, proviamo ad immaginarlo. Ad esempio quale Paese condivide la sua convinzione che la legge Fornero sia la più bella legge del mondo e che sarà bello andare in pensione a 68, 69, “anche a 72 anni”, come afferma candidamente in un’intervista su Telequattro. Oppure quale Paese è d’accordo con lui nel sostenere che la ripresa c’è, eccome. Lui se n’è accorto, i lavoratori , i pensionati, il ceto medio no. La Cgia invece si è accorta che quel risicato 1,5 di aumento del Pil registrato nel 2017 scenderà a 1,3 nell’anno in corso».

«Mi chiedo - prosegue il pentastellato - a quale Paese pensa, quando promette di alzare, e di molto, l’imposta di successione, fermo restando che la considera “controproducente nella trasmissione di quote d’impresa” (intervista a Il Messaggero Veneto, 29.1.2018, pg.6). Come al solito, un bel conto che pagheremo noi, se le idee del battitore libero dovessero imporsi. Insomma, mi chiedo se davvero Trieste, il Friuli Venezia Giulia, l’Italia sentano così forte la necessità di affidarsi a chi, prendendo le distanze perfino dal partito che gli ha dato fiducia e una nuova opportunità, mostra fin d’ora inaffidabilità. Come dichiara a conclusione dell’intervista di ieri sul Piccolo, se vincerà dovrà indossare l’odiata cravatta; la prima - commenta la moglie - l’ha ricevuta in dono da Berlusconi, il quale pensava Illy andasse con lui. Allora “le cose andarono diversamente” conclude Illy. Allora!»

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