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Giovedì, 25 Aprile 2024
Elezioni comunali 2016

Elezioni, sarà ballottaggio Dipiazza (40,81%) - Cosolini (29,22%) (ANALISI DEL VOTO)

Exploit dell'ex sindaco che sovrasta di ben 11 mila voti (l'11% in più) il sindaco uscente; il grillino Paolo Menis, deluso, al terzo posto con il 19%. Esclusi dal consiglio tutti gli altri partiti e liste in appoggio agli altri otto candidati sindaci. Delusione Partito Democratico, bene Forza Italia

Se la notizia di ieri, giorno delle elezioni (5 giugno 2016) dalle 7 alle 23, il dato principale era il calo dell'affluenza rispetto il 2011 (ai seggi 99.047 votanti, pari al 53,45% degli aventi diritto), oggi fin dal primo dato giunto dalle sezioni elettorali è quello dell'exploit di Roberto Dipiazza (Forza Italia, Lega Nord, Partito pensionati, Lista Dipiazza, Fratelli d'Italia e Lista Stop prima Trieste): dato per vincitore secondo le "intenzioni di voto", ma il dato finale, 39.495 voti (pari al 40,81%), è senza dubbio straordinario. 

DIPIAZZA - Il distacco ragguardevole con il sindaco uscente Roberto Cosolini (28.277 voti pari a 29,22%), ben 11 mila voti (pari all'11%), e sul terzo classificato Paolo Menis (Movimento 5 Stelle) (18.540 voti, pari a 19,16%). «Ha vinto la città, ha vinto Trieste. Gli elettori hanno dimostrato una grande maturità: in comune avremo una grande maggioranza, compatta. Questa città mi ha sorpreso ancora una volta - ha detto Dipiazza -. Speriamo che i voti del Movimento 5 Stelle convergano su di noi, mi complimento comunque con loro. La gente ha bisogno di cose serie, non chiacchiere e passerelle del Governo (riferimento alle tappe triestine di alcuni ministri, ndr). Questi dati sono comunque un messaggio per Serrachiani e Pd che perdono a Trieste e Pordenone. Vogliamo lavorare insieme, anche con l'opposizione per governare la città che sta perdendo costantemente giovani. Ora abbiamo un vantaggio consistente, ma non mi sento ancora sindaco».

Dipiazza giustamente non si sente ancora sindaco per scaramanzia (nonostante il vantaggio importante): infatti tra elettorato 5 Stelle (13.094 voti alla lista) e astenuti (circa 85 mila elettori) sono quasi 100 mila gli elettori che potrebbero appunto cambiare le sorti del ballottaggio tra i due "Roberti".

COSOLINI - «Difficile negare il risultato negativo, ci aspettavamo il dato importante del centrodestra, ma qualcosa di più per noi, pur essendo sicuri di arrivare al ballottaggio - ha spiegato Roberto Cosolini (sostenuto oltre che da Partito democratico, Verdi-Psi, Sinistra ecologia e libertà, Insieme per Trieste, Trieste città solidale e Slovenska skupnost) -. Ora inizia una nuova sfida. È evidente che aver governato in anni difficili ha fatto perdere voti (questo successo anche in altre città da noi amministrate): sono certo che qualcosa non ha funzionato sul dialogo con gli elettori, oltre che sulla questione ferriera. Siamo davanti una partita nuova e metterò in campo in questa nuova partita tutto me stesso come ho sempre fatto». 

MENIS - «Senza dubbio ci aspettavamo un risultato diverso, credevamo di potercela giocare al ballottaggio o comunque di avere meno distacco rispetto al secondo. Facciamo autocritica per non essere riusciti a intercettare le esigenze e le preferenze dei più giovani che, evidentemente, non siamo stati capaci di coinvolgere - ha rilevato Paolo Menis (Movimento 5 Stele) -. Allo stesso modo, forse, non siamo riusciti a rassicurare l’elettorato più anziano, che non ha avuto il coraggio di cambiare e di votare MoVimento 5 Stelle. È innegabile che rispetto a 5 anni fa il nostro consenso sia aumentato ma era un’altra epoca, quindi è impossibile fare paragoni. Trieste risulta comunque, tra i capoluoghi di regione, la terza città in cui il MoVimento ha raccolto più voti: davanti a noi solo Roma e Torino. In ogni caso ringraziamo chi ha riposto la sua fiducia in noi e lo invitiamo a starci vicino per i prossimi 5 anni. Per poco non siamo risultati il primo partito a Trieste, daremo sicuramente del filo da torcere all’opposizione in Consiglio Comunale, ancora più che nell’ultima consigliatura, visto che ora i consiglieri M5S saranno probabilmente 6. Ora invitiamo i nostri elettori a farsi un’idea propria e decidere autonomamente come votare al ballottaggio: il voto che ci hanno attribuito non è nostro ma è dei cittadini».

GLI ALTRI - Sotto il Movimento 5 Stelle il vuoto e il rischio (o certezza) di non avere esponenti in Consiglio comunale per le altre liste e/o partiti a sostesgno degli altri candidati a sindaco: Alessia Rosolen (Un'Altra Trieste Popolare) 2.598 voti (2,68%); Giorgio Marchesich (Fronte per l'Indipendenza del Territorio Libero di Trieste) 1.711 (voti, 1,77%); Iztok Furlanic (Sinistra Unita - Zdruzena Levica) 1.488 voti (1,54%); Fabio Carini (Startup Trieste) 1.131 voti (1,17%); Nicola Sponza (Uniti per Trieste) 1.117 voti (1,15%); Maurizio Fogar (No Ferriera Sì Trieste) 1.089 voti (1,13%); Marino Sossi (Si - Sinistra per Trieste) 838 voti (0,87%); Vito Potenza (lista civica Vito Potenza) 496 voti (0,51%).

COALIZIONI - Vince la coalizione guidata da Roberto Dipiazza con 30.733 voti (41,04%) che dimostra come il solo candidato sindaco sia valso da solo quasi 9 mila voti; al secondo posto la coalizione di Roberto Cosolini con 21.884 (29,23%) e anche in questo caso il sindaco uscente conta circa 7 mila voti più della coalizione; anche Paolo Menis ha preso 5 mila voti in più rispetto il Movimento 5 Stelle che ha chiuso con 13.155 voti (17,57%). Unico caso in cui il candidato sindaco ha preso meno voti della coalizione/lista/partito è quello  Un'Altra Trieste Popolare (2.117 voti, 2,83%) rispetto ad Alessia Rosolen.A breve analisi sui dati dei partiti e in seguito aggiornamento sulle preferenze dei singoli candidati al consiglio comunale.

PARTITI - A spoglio ultima si può affermare che sono tre le grandi rivelazioni di questa tornata elttorale, due positive e una negativa (per i rispettivi partiti): il Partito Democratico resta si il primo della città, ma per alcuni istanti, in seguito ai dati giunti da alcune sezioni, si è visto scavalcato dal Movimento 5 Stelle; proprio quest'ultimo, in virtù della perdita di voti del Pd (che ricordiamo a schierato in città metà dei ministri del Governo, compreso il primo ministro Matteo Renzi), si ritrova al secondo posto con solo circa 500 voti di distacco; infine per la destra le due notizie positive sono quelle relative a Forza Italia, che si conferma (forse unico caso in Italia) il primo partito di centrodestra, mentre la Lega Nord, più quotata, comunque ottiene un risultato di riguardo, ma resta dietro la lista Dipiazza. Qui sotto i dati: 

Partito Democratico - Demokratska Stranka 13.726 (18,26%)
Movimento Cinquestelle 13.205 (17,57%)
Forza Italia 10.841 (14,43%)
Lista Civica Dipiazza Per Trieste 8.674 (11,54%)
Lega Nord 7.339 (9,77%)
Fratelli D'italia - Alleanza Nazionale 3.247 (4,32%)
Insieme Per Trieste Cosolini Sindaco 3.176 (4,23z) 
Verdi Psi Cosolini Sindaco 2.455 (3,27%)
Un'altra Trieste Popolare 2.124 (2,83%)
Sinistra Ecologia Liberta' - Svoboda Ekologija Levica 1.806 (2,40%)
Fronte Per L'indipendenza Del Territorio Libero Di Trieste 1.458 (1,94%)
Sinistra Unita - Združena Levica 1.347 (1,79%)
Uniti Per Trieste 1.085 (1,44%)
No Ferriera Si Trieste 1.009 (1,34%)
Startup Trieste 930 (1,24%)
Trieste Citta' Solidale 807 (1,07%)
Si-Sinistra Per Trieste 759 (1,01%)
Lista Civica Stop Prima Trieste 490 (0,65%)
Lista Civica Vito Potenza 425 (0,57%)
Partito Pensionati 249 (0,33%)

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