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Elezioni comunali 2016

Referendum Province autonome di Trieste e Grande Friuli, Salvati (Pd): «Boutade elettorale»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

La proposta dei consiglieri comunali De Gioia, Rovis e Bandelli della Provincia Autonoma sa molto di slogan da campagna elettorale e infatti non è un caso che venga fuori proprio in questo momento. Peccato che i tre consiglieri comunali non si confrontino con i parlamentari triestini che potrebbero spiegare loro che in Parlamento si vocifera se abolire lo status di specialità della Regione Friuli Venezia Giulia. Figuriamoci, se in un simile contesto, possa passare una modifica costituzionale per istituire nuove province autonome!

La Città metropolitana, prevista dalla Costituzione e fortemente sostenuta dal senatore Russo, ha il ruolo di consolidare sotto una nuova guida tutto il territorio dell’attuale Provincia, conservando ai Comuni le specificità amministrative locali, ma assumendo il ruolo di soggetto  unico - sia rispetto allo Stato e alla Regione, sia nei rapporti con l'estero – per tutte le funzioni più importanti, cosiddette di area vasta, quali – a titolo esemplificativo - i trasporti, e in particolare l’attività portuale e i relativi collegamenti, lo sviluppo economico, gli insediamenti commerciali e industriali, l’attività di promozione turistica, e ogni altra realtà operativa che possa essere riconosciuta per legge alla nuova istituzione metropolitana. LUCA SALVATI-2

Uno status inoltre essenziale quello metropolitano per dialogare con l’Unione europea e ottenere finanziamenti diretti. Ciò è dimostrato da vari studi recenti: le zone più infrastrutturate, a maggior innovazione e con un tasso culturale superiore, sono le metropolitane. Si può ambire anche a favorire la naturale continuità con Capodistria.

Si privilegia un territorio composto da due centri capoluogo, con Monfalcone a far da cerniera e un Carso ricomposto. Un'area con discreta integrazione economica, in cui densità di concentrazione, specializzazione produttiva e numero di abitanti hanno però caratteristiche simili soltanto a Trieste, Muggia e Monfalcone, accomunate dalla presenza di una radicata economia del mare e da una potenziale Autorità portuale unica regionale.

Città metropolitana come un tassello della “Trieste del futuro”, dopo la sdemanializzazione del Porto vecchio e il Piano regolatore del Porto nuovo. Una carta in più nel futuro assetto istituzionale regionale.

La Città metropolitana rafforza l’autogestione del territorio. Ciò non vuol dire indipendentismo, ma alla città possono conferire diverse competenze sia dalla Stato che dalla Regione. Contrariamente a quanto dichiarato dall’ex governatore Riccardo Illy, alla città metropolitana lo stato delega la tutela delle minoranze linguistiche. Nel caso di Trieste, vista la presenza della minoranza slovena in provincia, non è una cosa da poco. Stupisce che una persona come lui, lungimirante e capace solitamente di cogliere possibilità dove altri non ne vedano, si sia espresso contrariamente a tale opportunità.

Il ruolo della Regione, (vogliamo rassicurare i consiglieri regionali delle varie forze politiche) resterebbe intatto, ma la città metropolitana, formata dal Comune del capoluogo cui possono  affiancarsi quelli minori, in un progetto complessivo di interesse generale, avrebbe compiti e agilità d'intervento di ampio respiro. 

Invito i tre consiglieri comunali a fare proposte più realistiche e che tengano conto del contesto nel quale siamo chiamati ad agire, evitando populismi capaci di colpire la pancia della gente ma che rimangono semplici slogan a fini elettorali.

Luca Salvati

Consigliere Provinciale del partito Democratico

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