rotate-mobile
Elezioni comunali 2016

"Trieste Popolare": «Esclusi da Dipiazza, pronti a lavorare con chi è in buona fede»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

Gli organi direttivi di "Trieste Popolare" hanno unanimemente conferito sabato 26 marzo, a Paolo Rovis e a Lucrezia Chermaz pieno mandato per compiere, a brevissima scadenza, le scelte ritenute più opportune in ordine alla modalità di partecipazione alle prossime elezioni amministrative.

È stata ribadita la volontà di rivolgersi agli elettori con candidature che rappresentino con pienezza i connotati di "Trieste Popolare": movimento liberale e riformista, indipendente dai partiti nazionali, concentrato prioritariamente sui temi di Trieste, volto a produrre buona ed efficace amministrazione a beneficio di cittadini, famiglie, imprese triestine.

"Trieste Popolare" ha preso altresì atto della repentina inversione di marcia di Roberto Dipiazza sul percorso di rinnovamento e ricostruzione di un'intera area politica, da lui stesso proposto già all'indomani della sua candidatura alle Europee 2014 e confermato a parole fino a pochi giorni fa.

Un modello che condividemmo subito con entusiasmo, perché incardinato sulla costruzione di un contenitore civico triestino, forte e inclusivo, in grado di garantire al sindaco e alla futura amministrazione della città una netta autonomia dai condizionamenti dei partiti nazionali.

La promessa mai onorata della convocazione di un incontro fra tutti i possibili alleati di coalizione, sostituita invece con l'esclusione del nostro e di altri movimenti dalla presentazione pubblica della candidatura di Roberto Dipiazza, hanno evidentemente sancito, unilateralmente, la fine di tale modello.

“Trieste Popolare” fu, notoriamente, fra i primissimi sostenitori della ricandidatura a sindaco di Dipiazza. Tenendo fede al progetto - con lui condiviso - durante tutto il lungo periodo in cui i partiti di centrodestra mostravano nei suoi confronti non solo perplessità e tentennamenti, ma anche palese avversità. Un sostegno a tratti molto faticoso, ma sempre netto, sincero e leale. Che però è stato ricambiato con lo scaricamento in corsa a bordo strada.

Al di là della considerazione che abbandonare gli amici della prima ora non ha mai portato bene a nessuno, è evidente che si tratta di un fatto politico – e umano – rilevante.

Come tanti cittadini, siamo consapevoli che non è sufficiente assemblare alla meno peggio una coalizione, collezionando simboli variegati, se il collante non è composto da fiducia, armonia, unitarietà d'intenti. Le elezioni non basta vincerle: si deve essere poi in grado di amministrare Trieste con solidità ed efficacia per cinque anni. A oggi questa condizione non si è manifestata.

Così come ci è stato finora impedito di confrontarci e verificare possibili unitarietà di vedute su temi fondamentali. Porto Vecchio, Area Metropolitana, gestione locale dei richiedenti asilo, welfare, disoccupazione e sicurezza, strategie di investimenti e sviluppo economico, produttivo, turistico.

"Trieste Popolare" rimane aperta al dialogo con chiunque agisca in buona fede e abbia a cuore, come noi, l'esito di una partita che riguardi esclusivamente presente e futuro di Trieste. Non siamo invece disposti a barattare nostri obiettivi programmatici con fumosità e inconcludenti compromessi al ribasso. Non siamo disposti a riportare l’orologio amministrativo e politico di Trieste indietro di quindic’anni.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Trieste Popolare": «Esclusi da Dipiazza, pronti a lavorare con chi è in buona fede»

TriestePrima è in caricamento