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Tuiach volontario alla comunità di San Martino: «Per capire chi sono gli ultimi»

Il pugile da poco sceso in politica scrive una lettera per spiegare come si sta adoperando per la comunità

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

Per capire veramente chi sono gli ultimi ho iniziato a frequentare la comunità San Martino che si occupa di aiutare i barboni dando loro un pasto caldo, un letto e vestiti puliti. I richiedenti asilo sono già sufficientemente serviti dall’ICS ma tutti gli altri anche triestini una volta che finiscono a dormire in strada per qualche sfortuna difficilmente riescono a rialzarsi e questa comunità da loro il primo soccorso.

San Martino in via Udine è stata fondata una decina d’anni fa da don Vatta persona che non ho ancora mai conosciuto di persona ma che mi hanno descritto come un santo vivente dalla fede enorme ma che forse con il suo buon cuore non si accorge che in troppi se ne approfittano o forse a lui non interessa perché i santi hanno occhi troppo buoni.

Il problema principale di queste persone è l’alcol che è una piaga sociale al pari della droga e purtroppo ogni soldo che riescono a racimolare viene speso nella bottiglia che serve da anestetico ad ogni male. Ci sono anche belle storie e un amico volontario mi spiegava che proprio dopo aver litigato con la moglie si era ritrovato in strada ma una volta ritornato nella vita reale dopo qualche giorno ha contraccambiato l’aiuto ricevuto e ogni weekend è li da anni a far da mangiare ai barboni.

Dovrò capire ancora tante cose ma credo che per recuperare veramente quelle persone bisogna prima di tutto obbligarle a frequentare l’alcologia perché quel vizio terribile le annienta e solo così potranno essere reintegrati nella società e poi cercare di riadattarle al mondo del lavoro visto che alcuni sono più giovani di me.

Sembra che l’assistenzialismo non funzioni per recuperare un cittadino, giusto dare un primo soccorso a chi ha bisogno di aiuto ma queste persone vivono da anni ai margini della società per scelta. Non mi credete? Andate anche voi ad aiutarli e a conoscerli e vi si apriranno gli occhi e vi sentirete anche bene perché aiutare il prossimo è sempre gratificante.

Non so perché ma ho il sospetto che l’assistenzialismo dell’ICS verso i richiedenti asilo che se la passano meglio visto che hanno pagato perfino il mensile della palestra sia ancora peggiore. Recuperare un cittadino non vuol dire farlo oziare tutto il giorno con la bottiglia in mano, ci devono essere altre strade per recuperare i cittadini.

Fabio Tuiach

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